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Pensioni in frenata

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Roma, 25 ott. (AdnKronos) – Pensioni in frenata nei primi 9 mesi del 2018: è l’effetto dell’aumento del requisito dell’età previsto per le donne scattato nel corso dell’anno a 66 anni e 7 mesi. Così tra gennaio e settembre sono state liquidate 349.621 pensioni rispetto alle 454.534 calcolate nel 2017. Il calo più evidente quello tra i dipendenti pubblici per i quali le liquidate nei primi 9 mesi dell’anno passano dalle 239.897 del 2017 a 197.608. E’ quanto registra l’Inps, nel suo monitoraggio dei flussi di pensionamento.
La flessione maggiore, sempre per i dipendenti, si è registrata ovviamente per le pensioni di vecchiaia praticamente dimezzate e passate da 44.813 dei primi 9 mesi 2017 a 28.842 del 2018 ma un calo è stato registrato anche per quelle di anzianità, da 73.434 a 66.137, invalidità da 25mila a 20.906 e superstiti da 96.450 a 81.723.
E sempre tra i lavoratori pubblici, annota ancora l’Inps, sono oltre 96mila i pensionati sotto i 1.000 euro rispetto ai 129mila dello stesso periodo del 2017. Sono in 33.466 invece i lavoratori che hanno percepito fino a 1.500 euro ; 27.032 quelli tra 1.500 e 2.000. Sono poco più di 25mila quelli che percepiscono invece una pensione tra i 2.000 e 3.000 euro mentre ammontano a circa 14.574 gli assegni da 3.000 euro in su.