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Psichiatria: suicidio seconda causa morte tra giovani, non demonizzare web

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Roma, 14 set. (AdnKronos Salute) – “Il suicidio è la seconda causa di morte tra i giovani in Italia e nel mondo preceduto solo dagli incidenti stradali”. Così Maurizio Pompili, direttore del Servizio per la prevenzione del suicidio dell’Azienda ospedaliero-universitaria S. Andrea di Roma e docente di Psichiatria all’Università Sapienza di Roma, interviene sul caso del quattordicenne morto a Milano. In Italia si registrano ogni anno circa 4.000 morti per suicidio, i giovani rappresentano il 10% di tutti questi decessi. Il tema è stato al centro del convegno internazionale di Suicidologia e Salute pubblica organizzato dal Servizio per la Prevenzione del Suicidio del S.Andrea e promosso dalla Fondazione Internazionale Menarini, che si conclude oggi a Roma.
“Internet è diventata la realtà dove potersi procurare metodi per togliersi la vita peculiari come il kit a base di elio con una mascherina che procura la morte per ipossia – aggiunge Pompili – Questi siti sono stati segnalati dalle istituzioni come pericolosi in varie occasioni: è molto importante sensibilizzare l’opinione pubblica, la famiglia e la scuola a denunciare ai commissariati online eventuali attività che istighino o inneggino al suicidio. Fondamentale non sottovalutare i segnali di allarme come ad esempio: irritabilità repentina, nascondere ai genitori le attività online, disturbi alimentari, improvviso deterioramento dell’aspetto fisico. Tuttavia internet – ribadisce lo specialista – non va demonizzato perché rappresenta anche un’opportunità per chiedere aiuto, come dimostrato dai numerosi centri crisi online che rispondono in tempo reale a richieste di intervento per coloro che sono a rischio di suicidio, come ad esempio ‘LifeLine’ (suicidepreventionlifeline.org)”.