Home Nazionale Renzi: “Governo? Parla e sfascia l’Italia”

Renzi: “Governo? Parla e sfascia l’Italia”

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Roma, 18 lug. (AdnKronos) – Nuovo affondo dicontro il governo giallo-verde e in particolare contro l’ipotesi di chiudere i negozi la domenica. “Mi allarga il cuore – scrive l’ex segretario del Pd sul suo profilo Facebook – passeggiare la domenica mattina nella bellezza senza fine di Firenze. E come sempre, fin dagli anni in cui ero Sindaco, mi sono fermato a chiacchierare con chi lavora: commessi, camerieri, baristi. Molti di loro sono terrorizzati dall’ipotesi delle chiusure domenicali. Voi direte: ‘Basta, Matteo, è solo un’ipotesi. Di Maio ha detto che vuole chiudere i negozi, ma ancora non ha fatto nulla, è troppo presto per fasciarsi la testa’. Forse è presto per fasciarsi la testa, ma per loro ogni momento è giusto per sfasciare l’Italia. Perché con questo governo… basta la parola”.
“Non ci credete? Sentite questa. Giovedì scorso -racconta- si è bloccata la vendita di una importante catena di ristoranti: la Old Wild West. Hanno quattromila dipendenti, creati da zero grazie al talento e al rischio di chi quasi vent’anni fa si è messo in gioco. Perché il lavoro nasce dal coraggio, non dai sussidi. L’azienda aveva molti potenziali acquirenti, che avrebbero garantito soldi per nuovi investimenti e per centinaia di nuovi posti di lavoro. Quando gli investitori hanno visto che Di Maio vuole chiudere la domenica (la domenica in questi settori vale circa il 15-20% del business), si sono tirati indietro”.
“Spariti i nuovi capitali e spariti -prosegue- i fondi per le nuove aperture e i nuovi posti di lavoro. Di Maio è il principale esperto italiano di disoccupazione: dove mette le mani lui, zac, le aziende scappano. È vero: il Governo ancora non ha fatto niente di concreto. Ma bastano le parole per bloccare business, soldi, investimenti. Accade col Terzo Valico a Genova, con la TAV, con le chiusure domenicali, con l’Aeroporto di Firenze. La differenza tra loro e noi è che loro dicono NO perché credono nel reddito di cittadinanza, noi diciamo SI perché vogliamo lavoro, lavoro, lavoro”.