Home Nazionale Trapianti: intervento Alex a metà dicembre, ora esami per scelta genitore

Trapianti: intervento Alex a metà dicembre, ora esami per scelta genitore

0

Roma, 29 nov. (AdnKronos Salute) – Sarà eseguito “verosimilmente intorno alla metà di dicembre” il trapianto di cellule staminali emopoietiche da uno dei genitori sul piccolo Alessandro Maria Montresor, il bimbo di 19 mesi affetto da una rara malattia, la linfoistiocitosi emofagocitica (Hlh), giunto nella mattinata di oggi all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Lo comunicano i sanitari della struttura. “A partire da oggi e nei prossimi giorni – informano – il bambino verrà sottoposto a una serie di esami ematochimici (principalmente indagini microbiologiche) e strumentali, necessari prima di procedere con il trapianto”.
Parallelamente, “i genitori del piccolo effettueranno esami di screening al fine di valutarne l’eleggibilità alla donazione di cellule staminali emopoietiche”. In pratica, per aiutare a scegliere il donatore ‘migliore’. L’insieme delle procedure di screening e la somministrazione delle terapie preparatorie “richiedono dei tempi tecnici”, precisano i medici.
“Come in tutti i casi di trapianto, anche il trattamento della linfoistiocitosi emofagocitica presenta dei rischi – sottolinea l’ospedale – Più nel dettaglio, si tratta di rischi di tipo infettivo (nella fase preparatoria le difese immunitarie del paziente vengono sostanzialmente azzerate per poi recuperare lentamente dopo l’attecchimento del trapianto), tossico (legato alla terapia di preparazione al trapianto) e immunologico”.
Per Alex nelle scorse settimane si era mobilitata tutta l’Italia, con migliaia di persone in coda per sottoporsi al test in cerca di un donatore di midollo compatibile. “Attraverso la voce del papà del piccolo paziente – conclude l’Ospedale Bambino Gesù – la famiglia ringrazia tutte le persone che hanno voluto sostenere la campagna per la donazione di midollo osseo e invita, da oggi, a un periodo di tranquillità per poter affrontare questi giorni difficili con la maggiore serenità possibile e per consentire ai medici di svolgere il proprio lavoro”.