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Ue: Altomonte, in bilancio 2027 più soldi per Sud e immigrazione, veto miope

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Milano, 28 ago. (AdnKronos) – La Commissione europea ha proposto per il bilancio pluriennale 2021-2027, quello su cui i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno promesso il veto italiano, di spostare risorse finanziarie dai Paesi dell’Est verso quelli del Sud Europa, destinandole alla gestione dei confini e dei fenomeni migratori. Una proposta che si tradurrebbe in circa 3,5-4 miliardi di euro in più per l’Italia. Il veto del governo italiano su questo bilancio sarebbe “miope”, sottolinea Carlo Altomonte, docente di Economia dell’integrazione europea all’Università Bocconi di Milano, contattato dall’Adnkronos. “Mi sfugge la logica di mettere il veto su una cosa che va nella direzione che il governo auspica”.
Altomonte ricorda che non pagare i contributi al bilancio annuale per uno Stato membro dell’Unione europea è impossibile. Il bilancio annuale, votato sulla base del bilancio pluriennale 2014-2020, “è un obbligo legislativo e sui bilanci 2018, 2019 e 2020 non ci sono margini di manovra”. Tanto che anche il Regno Unito, che sta uscendo dalla Ue, è stato obbligato a pagare tutti i contributi al bilancio fino al 2020. “Quindi non si può non pagare, perché ci esporrebbe a una serie di sanzioni e anche forse una procedura di espulsione dall’Unione europea”.
Sul bilancio pluriennale, invece, che si sta iniziando a negoziare e che coprirà gli anni dal 2021 fino 2027, l’Italia, come tutti gli altri Paesi, “ha il diritto di veto. Il bilancio va gestito all’unanimità per cui lì c’è un potere italiano di bloccare qualunque tipo di negoziato”. Per Altomonte, però, “la cosa buffa è che nella proposta che la Commissione ha fatto a maggio su quel bilancio ci sono diversi miliardi di euro in meno per i Paesi dell’Est, che vengono spostati sui Paesi meridionali dell’Europa, Italia in primis, per coprire i costi del finanziamento del confine esterno dell’Unione”. Una cifra che ammonta a circa 3,5-4 miliardi di euro. “E noi mettiamo il veto?”. Un atteggiamento che rischia inoltre di “infastidire” la Commissione Ue e gli Stati membri, che “potrebbero decidere di modificare la proposta della Commissione di destinare al Sud dell’Europa tutti quei soldi in più per la gestione dell’immigrazione”. Promettendo solo veti, “rischiamo di affrontare il negoziato sul bilancio con una mano legata dietro alla schiena”.