Home Arezzo Anche da Arezzo parte la proposta di cittadinanza onoraria a Liliana Segre. Il Gruppo Pd in consiglio comunale: “La nostra terra medaglia d’oro della Resistenza, la nostra città gemellata con Oswiecim”

Anche da Arezzo parte la proposta di cittadinanza onoraria a Liliana Segre. Il Gruppo Pd in consiglio comunale: “La nostra terra medaglia d’oro della Resistenza, la nostra città gemellata con Oswiecim”

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Anche da Arezzo parte la proposta di cittadinanza onoraria a Liliana Segre. Il Gruppo Pd in consiglio comunale: “La nostra terra medaglia d’oro della Resistenza, la nostra città gemellata con Oswiecim”

Dopo i violenti attacchi ricevuti sui social, dopo le minacce espresse durante iniziative di forze politiche di estrema destra, Arezzo faccia la sua parte e conceda la cittadinanza onoraria a Liliana Segre. La proposta verrà presentata al prossimo consiglio comunale dal gruppo del Pd, ma tutti i consiglieri comunali, indipendentemente dalla propria appartenenza, possono aderire a questa iniziativa: «È il momento di capire chi sta dalla parte della giustizia e chi da quella dell’odio – dichiara il Consigliere PD  Alessandro Caneschi – la nostra provincia è medaglia d’oro della Resistenza, la nostra città è gemellata con Oswiecim, dove la senatrice a vita venne deportata quando era bambina, abbiamo il compito di dare un segnale e di non farci seppellire dalla vergogna, per questo Liliana Segre dovrebbe diventare cittadina onoraria di Arezzo».

Di recente Segre, 89 anni, sopravvissuta alla deportazione ad Auschwitz, è accompagnata nei suoi spostamenti da due carabinieri a causa delle continue minacce. La decisione del Questore di Milano è arrivata dopo centinaia di messaggi carichi di odio sui social network, ma anche per l’esposizione di uno striscione da parte di un gruppo neo fascista.

«Non possiamo tollerare che il nostro Paese e le nostre città diventino terreno in cui germinano il fascismo, la violenza e l’intolleranza – ribadisce Caneschi – per questo faccio appello a tutte le forze politiche affinché si riconoscano in questi principi e lancino così un messaggio di fratellanza nei confronti di chi, per tutta la vita, dopo essere sopravvissuta alla tragedia dell’Olocausto, ha seminato i valori di pace, democrazia e rispetto, come la senatrice Liliana Segre».