Home Arezzo Apa, Forza Italia: “la realtà istituzionale e la ‘propaganda Ruscelli'”

Apa, Forza Italia: “la realtà istituzionale e la ‘propaganda Ruscelli'”

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Apa, Forza Italia: “la realtà istituzionale e la ‘propaganda Ruscelli'”

Nota di Jacopo Apa, Capogruppo FI in Consiglio comunale di Arezzo

“Volevo informare il segretario provinciale del PD Ruscelli che Alessandro Caneschi è del suo stesso partito e ricopre anche l’incarico di segretario comunale, proprio del PD. Per quanto riguarda la cittadinanza onoraria per la Senatrice Liliana Segre, informo che presso la Presidenza del Consiglio comunale di Arezzo sono state presentate due richieste: una dal “suo” PD e una della maggioranza a mia firma e già anticipate nell’ultima Conferenza dei capigruppo di dicembre.

Nel mese di gennaio è previsto un tavolo congiunto, proprio anche con il consigliere Caneschi, per cercare di presentare un’unica proposta di delibera per il conferimento della cittadinanza onoraria; – peraltro, l’unità dell’istituzione comunale dovrebbe essere fortemente ricercata in sede consiliare, poiché la questione ha carattere istituzionale e non meramente politico né tantomeno di parte. La Senatrice Segre è un patrimonio di memoria e testimonianza civile e democratica di tutti nel quadro nazionale ed europeo; – la sua figura non deve quindi essere strumentalizzata. Anche le sue interessanti e recenti interviste in merito hanno ben indicato la via democratica del ricordo storico e del rispetto istituzionale. Si consiglia pertanto al Segretario Ruscelli di interagire col suo segretario comunale, più incline all’ambito istituzionale, e di aggiornarsi prima di dire che la questione è “in alto mare”.

Per quanto riguarda le altre Amministrazioni, non entriamo nelle singole questioni locali se non altro per ribadire che ogni assemblea elettiva è legittimata e sovrana e decide in piena autonomia che sia di destra di centro, di sinistra o civica, come del resto sempre democraticamente accade.

Fuori luogo appare pure il tentativo, fallace, di pura strumentalizzazione politica degli ultimi episodi di Saione. Il razzismo in tutte le sue forme è sempre da condannare e non è in discussione questa posizione comune a tutte le forze politiche dell’assemblea elettiva aretina, ma dobbiamo affrontare il fenomeno senza polemiche strumentali e di parte, altrimenti non vi sarà contrasto efficace e rigoroso a questi fenomeni. L’amministrazione comunale da parte sua ha messo in atto numerose misure di contrasto nella zona che, per altro, non va politicamente demonizzata incrementando anche ulteriori percezioni negative. Sono infatti aumentati esponenzialmente gli interventi attivi della polizia municipale come è stato incrementato il rapporto e la collaborazione Prefettura-Questura-Comune, per rendere efficace un sistema complessivo di interventi e controllo tra enti pilastro fondamentali per la sicurezza. Da ultimo si sono anche previsti interventi economici a favore degli esercizi commerciali della zona come l’esenzione della Cosap.

Non accettiamo dunque le stucchevoli “ramanzine” da maestrina politica con la penna rosso sbiadita, con le quali parte del PD locale intende intervenire su temi complessi e delicati, dimenticando che è stata la sinistra la prima responsabile in questi anni dell’immigrazione incontrollata che ha riempito tante Città, compresa Arezzo, creando inevitabilmente una sentita variazione della qualità della vita in molte aree cittadine e metropolitane del Paese.

A cosa serve pertanto accostare il “clima” politico attuale al razzismo? E quali risultati politici crede il PD provinciale di raggiungere con questi metodi di pura propaganda politica ? Anche in altri momenti politici vi sono stati casi simili se non più gravi, come quando venne imbrattato nel 2012, con scritte razziste terribili, il palazzo comunale a guida Fanfani. Contro il razzismo e le relative inaccettabili azioni va ribadita la ferma ed unitaria condanna della Città di Arezzo che ha una grande storia di civiltà e democrazia.

Le strumentalizzazioni di parte saranno sempre respinte e la propaganda dei singoli esponenti politici non troverà spazio e resterà isolata come flebile tentativo di riconquistare una visibilità ed autorevolezza già da tempo politicamente perse, o giammai avute, anche sul piano politico personale.