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Arezzo: città del teatro contemporaneo e luogo di incontro fra presente e futuro

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Arezzo: città del teatro contemporaneo e luogo di incontro fra presente e futuro

Presentate al Teatro Pietro Aretino Teatri di confine, il progetto di Fondazione Toscana Spettacolo onlus, e Z Generation meets Theatre, la proposta di Officine della Cultura. Due rassegne che intercettano i progetti di artisti e compagnie che hanno fatto dell’innovazione, drammaturgica e linguistica, il loro marchio distintivo

 Scommettere sui “confini” e dedicare spazi d’incontro e di confronto fra le generazioni. Si muovono su queste linee, spesso invisibili, Teatri di confine – Nuove scene nuovi pubblici, il progetto di FTS onlus vocato alla trasversalità dei generi, alla multidisciplinarietà e ai nuovi linguaggi, e Z Generation meets Theatre, la proposta di Officine della Cultura rivolta alla generazione dei giovanissimi. Due finestre sul teatro con prospettive e orizzonti di senso per restituire, in modo composito, i diversi aspetti della contemporaneità.

Dopo Buti, Empoli, Pisa, Pistoia, Teatri di confine – Nuove scene nuovi pubblici arriva anche ad Arezzo. La storica rassegna di Fondazione Toscana Spettacolo, nata come occasione di incontro sulla nuova drammaturgia, è un confronto generazionale e culturale, nell’ottica di un teatro “necessario”, che può e vuole aprire un dialogo anche con nuovi pubblici. Questa prima edizione di Teatri di Confine-Arezzo 2019, realizzata in stretta collaborazione con il Comune di Arezzo e Fondazione Guido d’Arezzo, per il suo carattere inclusivo si incrocia oggi con il progetto di Officine della Cultura, Z Generation meets Theatre, per una proposta trasversale all’insegna della contaminazione e della sperimentazione.

Tre appuntamenti al Teatro Petrarca (Teatri di confine), quattro al Teatro Pietro Aretino (Z Generation meets Theatre), da questa sera ad aprile, con una interessante selezione di spettacoli che restituiscono l’humus della nuova scena teatrale.

«Ancora una testimonianza della vivacità culturale ed artistica della nostra Città, per la quale il teatro ha sempre avuto un posto di primo piano, come provano il successo delle stagioni teatrali, e la vivacità e partecipazione che caratterizzano le tante associazioni del territorio, attive in questo settore. Le due rassegne sono occasioni ulteriori per avvicinarsi a nuove espressioni di recitazione, capaci di attrarre pubblici nuovi e magari sempre più giovani» commenta il sindaco Alessandro Ghinelli.

«Teatri di Confine-Arezzo 2019 è una proposta studiata per il territorio aretino, in sintonia con la stagione più tradizionale – sottolinea il direttore di FTS, Patrizia Coletta –. È rivolta a spettatori di ogni età, pensata per un pubblico esigente e attento al mondo che lo circonda. È uno strumento utile, un codice per decifrare la realtà, un’indicazione per suggerire nuovi e diversi punti vista. I tre spettacoli propongono un viaggio nella storia del teatro (Pippo Delbono), passando attraverso la scoperta di compagnie (Nuovo BallettO di ToscanA) e artisti (Lino Musella, Diego Tortelli) che sono sempre più un punto di riferimento di nuovi linguaggi nel panorama nazionale. Un’opportunità per conoscere, capire e approfondire i problemi e le inquietudini che percorrono la nuova scena italiana, espressione delle tensioni che si ritrovano nella società e che attraverso la lente di ingrandimento del teatro trovano una collocazione ‘altra’ rispetto alla cultura ufficiale».

Problemi e inquietudini che pongono domande necessarie, in particolar modo per la giovane generazione di una società “liquida” che sfugge a facili rappresentazioni e a riduttive schematizzazioni, come suggerito da Massimo Ferri, presidente di Officine della Cultura: «Abbiamo pensato di dedicare uno spazio particolare all’incontro tra la Generazione Z, la prima a non aver conosciuto un mondo senza internet, smartphone, tablet e la possibilità di un flusso rapido e ininterrotto di comunicazioni audio e video, al teatro, con la sua storia millenaria e il suo omaggio alla parola, alla presenza, all’ascolto. Che può accadere quando due entità che vanno a velocità così diverse si tendono la mano?».

La scoperta, immediata, è avvenuta nella stessa serata, al Teatro Pietro Aretino, con il primo appuntamento della rassegna Z Generation meets Theatre e l’allestimento in città del nuovissimo “Stanno tutti male”, uno spettacolo con Riccardo Goretti, Stefano Cenci e Colapesce prodotto da Teatro Metastasio di Prato e laCoz. Spettacolo atteso che nelle repliche del debutto non ha lasciato per strada nemmeno un biglietto, segno che lo “star male” è un problema non solo del corpo ma dell’oggi, intergenerazionale. Seguono, in aprile, sempre al Teatro Pietro Aretino, “Gioia” di e con Livia Gionfrida (la regista della compagnia teatrale Metropopolare che si è aggiudicata il premio 2018 dell’Associazione nazionale critici di teatro); è una originale drammaturgia sospesa tra fiaba e realtà con protagonisti gli ultimi, i calpestati, in scena venerdì 5 aprile. Sabato 13 aprile sarà ospite della rassegna la giovane compagnia Bahamut con lo spettacolo vincitore di In-Box 2018, “It’s App to You – o del solipsismo”, di e con Andrea Delfino, Paola Giannini, Leonardo Manzan, incontro tra creazione e finzione all’interno di un teatro che si fa videogioco interattivo. Ultimo appuntamento della rassegna giovedì 18 aprile con “Hotel Miramare”, su testo e regia di Riccardo Rombi, con Aleksandrina I. Costea, Elena Popa, Rosario Campisi, Francesco Franzosi. La produzione firmata da Catalyst e TAM Teatrul costituisce una spaccatura tra il Teatro, nella sua veste di narratore straniero e distratto, e la povertà esistenziale della società contemporanea.

Il calendario di Teatri di confine – in programma al Teatro Petrarca – prende il via con uno spettacolo di danza: venerdì 22 febbraio la Compagnia Nuovo BallettO di ToscanA diretta da Cristina Bozzolini propone un’inedita versione de la “Bella addormentata”. Musiche P.I Tchaikovsky. Regia e coreografia di Diego Tortelli. Si prosegue, sabato 16 marzo, con Pippo Delbono, in esclusiva per la Toscana, e “La Gioia”, uno spettacolo che guida il pubblico alla ricerca della felicità estrema, in un percorso ricco di citazioni che vanno da Pirandello a Beckett. Infine, martedì 26 marzo Lino Musella diventa Jan Fabre, in “The Night Writer- Giornale notturno”, opera autobiografica dell’artista belga. Il testo comprende diverse pagine dei diari personali di Fabre, raccolti nei due volumi del “Giornale Notturno”, con riflessioni proprie e intime di questo straordinario artista.

Contenuti i prezzi dei biglietti, usufruendo delle iniziative promozionali pensate da FTS per il suo trentennale e rivolte al pubblico per offrire sempre nuove occasioni di vivere lo spettacolo e di raccontare l’esperienza a teatro: carta dello spettatore FTS, biglietto sospeso, biglietto futuro, buon compleanno a teatro, carta dello Studente della Toscana. Ingresso al Teatro Petrarca € 15 (ridotto € 10 – under 30 € 5) e al Teatro Pietro Aretino € 10 (ridotto € 8 – under 30 € 5).

Info e prevendite. Teatro Petrarca dal mercoledì al venerdì orario 17 > 19 via Guido Monaco, 12 – Arezzo; Officine della Cultura dal lunedì a venerdì orario 10 > 13 – 15:30 > 18 via Trasimeno, 16 – Arezzo tel. 0575 27961 – segreteria(at)officinedellacultura.org. Punti vendita BoxOfficeToscana/Ticketone. Biglietteria al Teatro Petrarca il giorno dello spettacolo: ortario 10 > 13 – 17 > 21; al Teatro Pietro Aretino il giorno dello spettacolo apertura dalle ore 20.

Si internet di riferimento: www.officinedellacultura.org –  www.comune.arezzo.it – www.toscanaspettacolo.it.