Accordo con l’Università di Firenze, con il CNR e con il Consorzio Lamma, un servizio che in caso di cambiamenti bruschi del clima si attiva il cosiddetto ‘sistema antibrina’ e con un sms viene avvisato l’imprenditore agricolo
I Giovani di Coldiretti oggi in piazza a difesa dell’ambiente e del pianeta, per contrastare i cambiamenti climatici
L’alternanza delle temperature, che si abbassano di molto nella notte, ci ricordano che il lungo inverno non è ancora terminato. Il brusco calo delle temperature fa scattare nelle campagne aretine l’allarme gelo soprattutto per i frutticoltori che temono per la fioritura di susini, peschi e albicocchi con conseguente perdita dei prossimi raccolti.
“Sul territorio della nostra provincia – spiega il Direttore di Coldiretti Arezzo Mario Rossi – c’è questo rischio, specie nelle aziende orticole e fruttifere, per questo abbiamo messo in campo, a seguito di un accordo con l’Università di Firenze, con il CNR e con il Consorzio Lamma, un servizio di allerta gelate che in caso di cambiamenti bruschi del clima si attiva il cosiddetto ‘sistema antibrina’ e un sms arriva direttamente sul cellulare o sul terminale dell’agricoltore che viene avvertito preventivamente e che a quel punto, a qualsiasi ora del giorno e della notte, può attivare tutte le necessarie operazioni per prevenire o limitare al massimo i danni. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli – ribadisce Rossi – si tratta di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio”.
Sono state dislocate infatti delle centraline che segnalano l’andamento meteo dati le situazioni del tempo minuto per minuto nel corso delle 24ore.
“Le temperature mi vengono trasmesse in tempo reale – illustra Luigi Montesi, Tecnico esperto di Coldiretti Arezzo che segue il servizio – prevedendo quello che accadrà la mattina dopo, in caso di allerta, con temperature che si abbassano sotto lo zero parte subito l’sms, forniamo anche altri dati importanti come la presenza del vento, l’umidità del bulbo e dell’aria tutti dati che servono all’imprenditore agricolo per decidere se e quando iniziare con l’irrigazione antibrina. In questo periodo il lavoro è di monitoraggio continuo, ma l’allerta sarà maggiore nel giro di 20 giorni quando inizia il rischio più alto perché se adesso il fiore resiste a meno 4 gradi il piccolo frutto no. Ad ogni modo si avvia a concludere Montesi – due notti fa alcune aziende frutticole della Valdichiana hanno iniziato ad irrigare. I prossimi giorni non dovrebbero essere particolarmente pericolosi ma l’allerta resta perché il problema è la copertura nuvolosa e la neve nel Pratomagno è ancora presente, quindi potrebbero calare di nuovo le temperature”.
La grave siccità nelle campagne provocata da precipitazioni invernali dimezzate (-50%) rispetto alla media storica è solo l’ultimo capitolo degli effetti delle anomalie climatiche con il ripetersi di eventi estremi che sono costati all’agricoltura italiana oltre 14 miliardi di euro in un decennio tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne. E’ quanto emerge da uno studio della Coldiretti divulgato in occasione della partecipazione in piazza Venezia a Roma dei giovani agricoltori guidati dal leader nazionale Veronica Barbati al Global Strike for Future, per contrastare i cambiamenti climatici che nasce dalle proteste della giovane attivista svedese Greta Thunberg. Centinaia di giovani agricoltori della Coldiretti hanno lasciato le campagne delle diverse regioni per giungere nella Capitale e manifestare il proprio impegno per l’ambiente con cartelli e striscioni con le scritte “Save the planet, buy local”, “Noi agricoltori custodi del pianeta”, “No farmers no party”.