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Coldiretti: ad Arezzo è allarme siccità

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Coldiretti: ad Arezzo è allarme siccità

L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici

E’ allarme siccità per effetto di un inverno asciutto segnato da precipitazioni dimezzate che hanno lasciato a secco fiumi, laghi, invasi, terreni nel momento in cui l’acqua è essenziale per l’irrigazione delle coltivazioni.

E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’ultimo annuario Ispra dal quale emerge che il 2017 è stato il secondo anno tra i più secchi dell’intera serie calcolata dal 1961. 

“A preoccupare è un inverno asciutto segnato da precipitazioni dimezzate  che hanno lasciato a secco fiumi, laghi, invasi, terreni – spiega il Direttore di Coldiretti Arezzo Mario Rossi –  nel momento in cui l’acqua è essenziale per l’irrigazione delle coltivazioni, secondo una analisi della Coldiretti sulla base degli ultimi dati Isac/Cnr. In provincia di Arezzo – prosegue Rossi –  il problema è presente sui grani, perché non è stato seminato a novembre quando pioveva molto e non è stato quindi possibile farlo, invece è stato seminato a gennaio, con ritardo. Anche le semine autunno vernine stanno avendo dei disagi perché l’eccessiva pioggia ha impedito di seminare e quindi oggi gli imprenditori agricoli si trovano con i fiori  che stentano a nascere proprio per questo periodo di siccità, problemi anche per le orticole. L’arrivo della pioggia è necessaria perché senza acqua l’agricoltura sarebbe nuovamente in grande sofferenza”. 

In un inverno con precipitazioni dimezzate, la pioggia è atteso come manna dagli agricoltori ma per essere di sollievo la pioggia deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché  i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento con gravi rischi per l’erosione del suolo. 

L’andamento anomalo di quest’anno conferma purtroppo i cambiamenti climatici in atto che si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal maltempo alla siccità.

“L’agricoltura – precisa il Direttore Rossi –  è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli”.