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Emergenza abitativa, Bibbiena tra i comuni finanziati dalla regione Toscana

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Emergenza abitativa, Bibbiena tra i comuni finanziati dalla regione Toscana
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Grazie ad un bando della Regione Toscana a Bibbiena sono stati finanziati 8 alloggi venduti da privati che sono entrati così nel patrimonio Erp

Il bando regionale a cui Bibbiena ha partecipato era riservato ai comuni toscani per far fronte all’emergenza abitativa attraverso l’acquisto di alloggi finiti ma ancora invenduti. Un intervento per il quale la Regione ha messo a disposizione 15 milioni di euro.

Ad annunciare questa operazione è stato l’Assessore competente Matteo Caporali che commenta: “Grande soddisfazione per questa operazione che ci consente di incrementare il patrimonio delle case popolari che così sale a 83 alloggi. L’operazione regionale è encomiabile. Considerata la crisi del mercato immobiliare, questi alloggi rischiavano di rimanere invenduti per lungo tempo. In questo modo si è anche evitato il consumo di nuovo suolo”.

Per poter presentare domanda i comuni dovevano avere almeno 20 domande di assegnazione di alloggio popolare inevase nelle loro graduatorie. Gli alloggi inoltre dovevano corrispondere ad un intero fabbricato o ad una porzione di fabbricato costituito da almeno 4 alloggi, gestibili autonomamente anche nelle parti comuni e senza spese condominiali. Gli immobili di nuova costruzione o integralmente recuperati dovevano essere completamente ultimati, liberi da persone, conformi allo strumento urbanistico vigente, in possesso di agibilità, immediatamente accessibili ed assegnabili. Il soggetto proprietario doveva farsi carico degli eventuali oneri e lavori di manutenzione e pulizia degli alloggi e per gli immobili in corso di ultimazione doveva essere garantita l’agibilità entro 6 mesi dalla scadenza della procedura di selezione. Gli immobili inoltre non dovevano avere una classe energetica inferiore alla B.

E’ lo stesso Assessore Caporali a fare chiarezza in merito al percorso di San Lorenzo: “Questa questa operazione è cosa aggiuntiva e non riguarda il progetto su San Lorenzo e la realizzazione di alloggi popolari nel centro storico che sta seguendo un’altra strada. Lo dico per evitare confusione. In questo caso abbiamo partecipato ad un bando inerenti alloggi già in essere che per troppo tempo erano rimasti invenduti sul nostro territorio. Per recuperarli in modo adeguato e nel contempo per aumentare il patrimonio degli alloggi popolari, avendo tutte le carte in regola abbiamo partecipato avendo poi soddisfazione”.

E’ di pochi giorni fa il rapporto “Disincanto – rapporto sulle povertà” della Caritas diocesana di Arezzo che si approfondisce il tema legato all’emergenza abitativa. L’assunto da cui prende le mosse la ricerca è quello dato da una semplice cifra: il 58,2% di coloro che richiedono aiuto ai centri di ascolto vivono in affitto.
Una cifra che molto spesso si trova a fare coppia con situazioni di difficoltà economica, problemi legati alla salute degli affittuari oppure, ancora, ad un lavoro che non c’è e che non è semplice reperire. Ma il disagio abitativo, secondo l’indagine, non è solo causato dall’impossibilità di provvedere al pagamento della quota di affitto, ma può essere legato anche alle condizioni strutturali della casa in cui si alloggia. Più una famiglia è oberata nell’affrontare spese dell’abitare e meno attenzioni vengono rivolte ad altri aspetti come le spese sanitarie, l’educazione dei figli, le attività culturali e il tempo libero.

Rispetto a questo Caporali commenta: “Gli aspetti legati all’abitare condizionano pesantemente il vivere quotidiano. A questo proposito è importante rammentare che entro questo anno sarà pubblicato il bando per le graduatorie ad esaurimento seguendo la nuova legge regionale in merito”.

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