Home Attualità Emergenza amianto in Toscana per picco di mesoteliomi: 6500 decessi fino al 2018

Emergenza amianto in Toscana per picco di mesoteliomi: 6500 decessi fino al 2018

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Emergenza amianto in Toscana per picco di mesoteliomi: 6500 decessi fino al 2018
Stefano Scaramelli

Urge il rafforzamento della sorveglianza sanitaria e il potenziamento dell’Unità Operativa di medicina del lavoro del Policlinico di Siena.

Roma, 14 marzo 2019 – “Stiamo assistendo ad un picco di decessi e di malati di amianto in Toscana.  Fino al 2018 i casi di mesotelioma censiti dall’ONA sono 1900 (ne risultano 1594 fino al 2015 nel VI Rapporto mesoteliomi), cui debbono essere aggiunti i circa 3.500 decessi per tumore del polmone, e i circa 1.100 decessi per asbestosi e altre malattie, per un totale di circa 6.500 decessi fino a tutto il 2018: è questa l’emergenza amianto in Toscana. Abbiamo già segnalato più volte la necessità urgente di potenziamento dell’Unità Operativa di medicina del lavoro dell’Università di Siena” – è l’allarme lanciato dall’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.

Proprio in un recente incontro richiesto da ONA, avvenuto l’11 marzo scorso, con il Presidente della III Commissione del Consiglio Regionale Toscano, Dott. Stefano Scaramelli, per discutere della situazione attuale della medicina del lavoro di Siena, il rappresentante dell’associazione, Claudio Ulivelli, ha sottolineato che, da circa 40 anni, tale struttura si occupa delle diagnosi e del riconoscimento delle malattie professionali, come centro di riferimento regionale.

L’Ona ha espresso la forte preoccupazione che, nonostante l’emergenza amianto in Toscana, e l’aumento di casi di patologie asbesto correlate, e quindi dei decessi e delle gravi infermità, che ne sono derivate, c’è stato un progressivo depauperamento della struttura, oggi composta solo dal Direttore, un Dirigente medico e un Tecnico. In queste condizioni il futuro dell’attività di diagnostica delle malattie professionali, proprie della struttura, appare troppo incerto.

Il rappresentante dell’Osservatorio ha evidenziato che l’Unità Operativa di Medicina del Lavoro dell’Università di Siena, diretta dal Prof. Pietro Sartorelli, ha conseguito eccellenti risultati nella prevenzione, cura e tutela dei lavoratori e cittadini, esposti e vittime dell’amianto, e, pur assolvendo in modo efficiente alle sue finalità istituzionali, e avrebbe potuto conseguire risultati ancora più significativi se avesse ottenuto un’adeguata dotazione in termini di risorse umane, tecniche e strumentali. L’Ona ha ricordato che, nella scorsa legislatura, fu proprio il vicepremier Luigi Di Maio, in una interrogazione parlamentare a chiedere al Ministero della Salute e a quello del Lavoro di assicurare un potenziamento di tutte le strutture di medicina del lavoro e in particolare di quella di Siena, fiore all’occhiello per risultati e professionalità.  Anche l’AMNIL ha ricordato le deliberazioni della Giunta Regionale Toscana, che più di dieci anni fa, aveva programmato e previsto il potenziamento della UO di medicina del lavoro di Siena, che non si è mai realizzato, fino alla mancata valorizzazione di tale struttura nello Statuto AOUS, recentemente presentato. L’ONA ha preannunciato iniziative a tutti i livelli, anche in relazione alle recenti decisioni di riorganizzazione, e, sul punto, ha apprezzato la disponibilità del Presidente della III Commissione a farsi carico di approfondire la questione prima che lo Statuto AOUS sia definitivamente approvato dalla Giunta Regionale Toscana, lasciando ancora una volta i problemi irrisolti.