Intensa l’attività di emergenza urgenza del 118 anche nel 2019. A stilare un bilancio è stato il direttore Massimo Mando: “gli interventi sono stati 61.602, di cui 54.952 di tipo primario e 6651 di tipo secondario, cioè gli spostamenti dei pazienti da un ospedale ad un altro.
Dei 61.602, i codici rossi sono stati 13.885, i gialli 26.365 e i verdi 21.352. Al primo posto gli interventi per traumi e in particolare in seguito ad incidenti stradali. Poi per arresto cardiaco, insufficienza respiratoria e quindi per ictus. 150mila le chiamate al 118, considerando che per ogni intervento le telefonate sono almeno 2 – 3.
Il dato positivo è che queste patologie – ha precisato Mandò -che costituiscono il maggior numero delle emergenze stanno trovando risposte importanti e positive. L’idea guida di lavorare in emergenza deve essere quella di portare i pazienti in centri specializzati.
Data la grande diffusione di defibrillatori e la formazione di molte persone, nell’ambito del progetto Arezzo Cuore, all’inizio nel 2010 si salvavano 2 persone su 100, colpite da arresto cardiaco, oggi ne tornano a camminare sulle proprie gambe il 38%.
Prima si defibrilla, prima il paziente riprende in tutte le sue funzioni, non subendo danni cerebrali.
Per fare questo più defibrillatori e personale formato ci sono, più persone si salvano”.