Home Arezzo Il Passioni Festival Winter torna ed è rock: Zen Circus ad Arezzo

Il Passioni Festival Winter torna ed è rock: Zen Circus ad Arezzo

0
Il Passioni Festival Winter torna ed è rock: Zen Circus ad Arezzo

La band protagonista nell’appuntamento d’esordio del circuito invernale: a dieci anni dall’album della svolta, presenta il romanzo omonimo dal titolo “Andate tutti affanculo”. L’evento è in programma venerdì 22 novembre alle 21 al Circolo Artistico di Corso Italia 108. Ingresso libero fino a esaurimento posti

Il Passioni Festival è in partenza: torna per scaldare i mesi più gelidi di Arezzo con la sua versione “Winter”. Lo fa con una serie di appuntamenti che spazieranno, come di consueto, tra letteratura, musica, spettacolo, arte. Una formula consolidata (quella del circuito) che accompagnerà il pubblico fino alla primavera 2020. La rassegna invernale è un’emanazione di quella estiva, entrambe ideate da Marco Meacci e organizzate assieme a Mattia Cialini. L’edizione 2019 del Passioni Winter è la quarta consecutiva.

L’esordio è già fissato: appuntamento venerdì 22 novembre nella “casa” invernale della manifestazione, il Circolo Artistico di Arezzo in Corso Italia 108. Alle 21 arrivano infatti ad Arezzo gli Zen Circus, rock band italiana composta da Andrea Appino, voce e chitarra, Karim Qqru, batteria, Massimiliano “Ufo” Schiavelli, basso, e Francesco Pellegrini, chitarra. L’evento, realizzato in collaborazione con gli amici della Feltrinelli Point di Arezzo, sarà trasmesso in diretta Facebook sulla fanpage dell’Arezzo Passioni Festival, a cura di Atlantide Adv. La serata sarà moderata dalla giornalista Fedora D’Anzeo. Ingresso libero fino a esaurimento posti.

Il gruppo è stato fondato nel 1994 a Pisa da Andrea Appino e Marcello Bruzzi. Il nome scelto fa riferimento a Zen Arcade e a Metal Circus, due lavori pubblicati dal gruppo punk americano Hüsker Dü.

Nell’occasione del Passioni Festival Winter, la band presenterà il libro “Andate tutti affanculo”, un romanzo scritto dai membri degli Zen Circus assieme a Marco Amerighi. Un racconto definito “anti-biografico” in cui, recita la presentazione dell’editore Mondadori, “Appino, Ufo e Karim prestano i nomi e la vita a una storia che potrebbe essere una delle loro canzoni. Realtà e finzione si rincorrono in questo rocambolesco romanzo che racconta la nascita di una famiglia disfunzionale, quella di un gruppo di ragazzi che attraverso la musica cercano di definire se stessi, e la generazione di vecchi senza esperienza dalla quale vogliono fuggire”.

Il libro racconta, sotto forma di finzione, vita da “rocker” vissuta: dal primo concerto nel corso dell’occupazione scolastica, agli album, passando per il primo tour in camper. E poi: la canzoni scritte marinando la scuola, le cotte, gli abbandoni, le bugie che sanno far male, le amicizie vere. A fare da cornice alle vicende dei protagonisti, c’è l’Italia di ieri, quella degli anni ’90 e dei primi 2000, tra controculture, G8 di Genova, 11 settembre 2001. C’è spazio per una provincia italiana difficile e frustrante, per le storture e le contraddizioni, ma anche per un profondo amore per la libertà.

“Andate tutti affanculo” è anche il titolo dell’album della svolta del gruppo, arrivata dieci anni fa, nel 2009, quando la band abbandonò l’inglese per cantare in italiano.

Il gruppo, che nel 2018 ha pubblicato l’ultimo album “Il fuoco in una stanza”, è seguito dall’etichetta discografica indipendente aretina Woodworm Label, fondata nel 2011 da Marco Gallorini e Andrea Marmorini.

Lo scorso febbraio gli Zen Circus hanno partecipato al Festival di Sanremo condotto da Claudio Baglioni con la canzone “L’amore è una dittatura”: in occasione delle loro esibizioni sul palco del teatro Ariston sono stati accompagnati da alcuni membri degli Sbandieratori di Arezzo. Non solo, il video ufficiale della canzone è stato girato all’interno del teatro Petrarca.