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Lo scultore Ugo Riva: “Una mostra emozionante che consacra Arezzo come luogo privilegiato per l’arte contemporanea”

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Lo scultore Ugo Riva: “Una mostra emozionante che consacra Arezzo come luogo privilegiato per l’arte contemporanea”
Lo scultore Ugo Riva: “Una mostra emozionante che consacra Arezzo come luogo privilegiato per l’arte contemporanea”

“E’ una mostra emozionante che per il quarto anno consecutivo consacra Arezzo come luogo privilegiato per l’arte contemporanea”. Sono parole sincere e vibranti quelle con cui lo scultore Ugo Riva commenta la visita che oggi (6 settembre) ha dedicato alla mostra di Mimmo Paladino “La regola di Piero” che fino al prossimo 31 gennaio rimane aperta ad Arezzo. Accompagnato da Roberto Barbetti, direttore della Fondazione Guido d’Arezzo che con il comune di Arezzo organizza e promuove la mostra, Riva ha visitato con interesse le varie sedi espositive.

“Conosco Paladino da molti anni – continua Riva -, ho avuto la possibilità di scambi diretti con lui, in quanto speso ci siamo incontrati sul luogo di lavoro. È una persona molto aperta alla ricerca e in questa mostra lo si vede. Oltre ad istallazioni strepitose come quella dei “Dormienti” nella Sala Sant’Ignazio, oltre alle opere esposte nella Fortezza Medicea, mi ha colpito la sezione dedicata alla sua pittura dove c’è la sintesi di 30 anni di lavoro, grazie a quadri di grande espressione che mi hanno toccato molto profondamente. Il linguaggio di Paladino è autentico, in continuo cambiamento. Bellissimo”.

 

“Questa di Mimmo Paladino – osserva ancora Ugo Riva –  è una mostra che Arezzo propone dopo altre tre esperienze di grande qualità.  Ho tra le mani lo straordinario catalogo che racconta la mostra che qui lo scorso anno vide protagonista la scultura di Aceves, un lavoro fantastico grazie anche alle fotografie di Andrea Sbardellati. In Italia oggi ci sono poche situazioni di questo tipo: un programma quadriennale come questo in spazi cittadini come la fortezza e altre sedi del centro storico, credo proprio non ci sia da nessuna parte. La scultura, arte che ha fatto grande l’Italia, sembra non interessare a chi fa le politiche culturali. Non se ne parla mai. La città di Arezzo è un unicum, e la speranza è che si prosegua su questa strada perché davvero si sta delineando come un polo internazionale della scultura”.