Home Cultura e Eventi Presentata la prima edizione del festival estivo, ideato dal Maestro Donato Renzetti, che si muove tra la ricerca musicale e la proposta di grandi lavori del repertorio tra

Presentata la prima edizione del festival estivo, ideato dal Maestro Donato Renzetti, che si muove tra la ricerca musicale e la proposta di grandi lavori del repertorio tra

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Presentata la prima edizione del festival estivo, ideato dal Maestro Donato Renzetti, che si muove tra la ricerca musicale e la proposta di grandi lavori del repertorio tra

“Giorgio, s’i’ho nulla di buono nell’ingegno, egli è venuto dal nascere nella sottilità dell’aria del vostro paese d’Arezzo”.

Pare che una volta Michelangelo disse al Vasari queste parole per parlare di Arezzo, famosa per la Giostra del Saracino, per la sua antica Università, per il poeta Guittone, Francesco Petrarca e Piero della Francesca. Ma soprattutto per Guido Monaco detto D’Arezzo, l’ideatore della moderna notazione musicale.

Proprio ad Arezzo, dal 18 al 28 luglio 2019, si svolgerà la prima edizione di Arezzo rARo Festival, il cartellone nato da un’idea di Donato Renzetti, voluto e prodotto dalla Fondazione Guido d’Arezzo e dal Comune di Arezzo insieme alla Filarmonica Gioachino Rossini con media partner Classica HD, il canale di Sky esclusivamente dedicato alla musica classica. Il Festival si muove tra la ricerca musicale, anche nel repertorio meno conosciuto, e la proposta di grandi lavori del repertorio tradizionale. Un carattere multiforme, perfettamente espresso nelle scelte del direttore artistico Donato Renzetti.

Il cartellone di Arezzo rARo Festival propone 10 spettacoli che nell’ultima decade di luglio porteranno nella città toscana alcuni dei più acclamati interpreti, per un viaggio all’insegna della cultura e della bellezza.

Giovedì 18 luglio alle ore 21.00, nella Basilica di San Francesco, la Filarmonica Gioachino Rossini, sotto la direzione proprio di Donato Renzetti, proporrà un programma ricco di grandi rarità, cadenzato da suggestivi echi aretini. Si comincia con Les Fresques de Piero della Francesca di Bohuslav Martinu, suggestivo poema sinfonico che il compositore ceco scrisse dopo aver ammirato la Storia della Vera Croce di Piero della Francesca; si prosegue con il Poème op.25 per violino e orchestra, il lavoro più celebre di Ernest Chausson, eseguito dal giovane talento Giovanni Andrea Zanon. A seguire la voce recitante di Pier Luigi Stella introdurrà il pubblico al quarto, quinto e sesto dei Sei Lieder per voce e orchestra op.8 di Arnold Schönberg, basati su tre Sonetti del Petrarca e cantati dal soprano Paola Geretto. A concludere questo programma “letterario”, il terzo dei tredici poemi sinfonici di Franz Liszt, Les Preludes, tra i gioielli indiscussi del sinfonismo dell’Ottocento.

Al Teatro Petrarca, venerdì 19 e domenica 21 luglio, sarà il turno di un’altra grande rarità del repertorio, stavolta operistico: Le cantatrici villane di Valentino Fioravanti, compositore poco eseguito, eppure ammirato da Cimarosa e da Rossini. Un’opera buffa in due atti sulla storia di quattro contadine desiderose di farsi notare agli occhi di un maestro di cappella. Donato Renzetti dirige la Filarmonica Gioachino Rossini, per la regia di Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi. I costumi sono di Nicoletta Ceccolini e le scenografie di Leila Fteita. Nel cast Daniela Cappiello (Rosa), Bryan Lopez Gonzales (Carlino), Pierluigi Dilengite (Don Bucefalo), Rosaria Angotti (Agata), Donato Di Gioia (Don Marco), Mariangela de Vita (Giannetta), Elena Somma (Nunziella).

Non solo sinfonica, non solo opera. Sabato 20 luglio al Teatro Petrarca toccherà alla musica da camera, con uno speciale appuntamento chiamato Anatomia di un Trio. Giovanni Andrea Zanon al violino, Erica Piccotti al violoncello e Stefano Andreatta al pianoforte eseguiranno un vero gioiello del repertorio: il Trio op.8 di Johannes Brahms. L’esecuzione sarà analizzata e introdotta da Paolo Gavazzeni. E tre giorni dopo, Mercoledì 24 luglio (sede da definire), l’Ensemble Sezione Aurea, composto dal soprano Lucia Cortese, dal clavicembalista Filippo Pantieri e dal violoncellista Sebastiano Severi, si esibirà nello spettacolo La vita di Melchiorre – Omaggio a Cesti, in memoria di Pietro Antonio Cesti, nel 350° anniversario della morte.

Ma non di sola musica classica si occupa l’Arezzo rARo Festival: lunedì 22 luglio in Piazza Grande ci sarà un concerto di Omar Pedrini, già cantante e paroliere dei Timoria, mentre martedì 23 luglio presso la Sala Vasariana saranno proiettati tre film della serie Arte al Cinema: la novità Dentro Caravaggio di Francesco Fei, Leonardo Da Vinci. Il Genio a Milano e L’Amatore, un film-documentario su Piero Portaluppi, figura centrale dell’architettura italiana del Novecento.

Sempre nella Sala Vasariana, giovedì 25 luglio saranno proiettati lavori che hanno stavolta come protagonista la musica classica: Teatro alla Scala. Il Tempio delle Meraviglie, documentario che racconta il più celebre teatro lirico del mondo attraverso preziose immagini d’archivio, ricostruzioni d’epoca e interviste esclusive; Roberto Bolle. L’Arte della Danza, speciale documentario sull’étoile scaligera; Il Belcanto – Con Mariella Devia, serie girata nel Museo del Teatro alla Scala, con il celebre soprano come protagonista.

Sabato 27 luglio, sempre per la serie “Classici non classici”, un appuntamento dedicato a Maurizio Fabrizio, uno dei musicisti italiani più apprezzati soprattutto per la collaborazione con i più grandi nomi della nostra musica d’autore, per i quali ha composto alcuni fra i maggiori successi degli ultimi trent’anni (uno per tutti, Almeno tu nell’universo di Mia Martini). Nel programma del concerto, oltre a un percorso attraverso la sua luminosa carriera, la prima esecuzione assoluta di un brano inedito, appositamente scritto in omaggio allo spirito di Arezzo rARo Festival.

Venerdì 26 e domenica 28 luglio, il programma si chiude in bellezza all’Anfiteatro Romano, con una perla indiscussa della nostra tradizione lirica: la Traviata di Giuseppe Verdi, presentata ad Arezzo rARo Festival con un allestimento originale di proprietà dell’Associazione Arena Sferisterio di Macerata e della Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi. Per la regia di Henning Brockhaus, da un’idea di Josef Svoboda, con le scenografie di Benito Leonori, i costumi di Giancarlo Colis, e le coreografie di Valentina Escobar. Nel cast: Irina Dubroskaya (Violetta), Alessandro Liberatore (Alfredo Germont), Mario Cassi (Giorgio Germont), Mariangela De Vita (Annina).