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Rondine torna alle Nazioni Unite

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Rondine torna alle Nazioni Unite

Disinnescare il conflitto attraverso il dialogo e trasformarlo in un’occasione di crescita e sviluppo della società: il principio alla base del Metodo Rondine, eccellenza aretina sviluppata dall’associazione Rondine Cittadella della Pace sarà oggetto di studio delle università americane e canadesi durante una lunga missione oltreoceano che si concluderà con un nuovo evento alle Nazioni Unite per il follow up della Campagna Leaders for Peace presentata lo scorso anno nella prestigiosa sede del Palazzo di Vetro di New York.

Il presidente Franco Vaccari, insieme a una delegazione dell’associazione, inaugurerà il 25 novembre prossimo un ciclo di incontri e seminari tenuti dal presidente stesso per presentare ad accademici e studenti il modello Rondine, esempio di dialogo e integrazione. Diversi sono i centri coinvolti: dalla George Mason University e American University di Washington fino alle Università di Toronto, London e Winnipeg tra cui St. Michael’s College, University of Western Ontario e King’s College, Manitoba University e St. Paul’s College oltre che alcuni tra i più importanti centri di ricerca della nazione come il National Centre for Truth and Reconciliation e il Centre for Human Rights Research. Il tour delle università si concluderà con il più prestigioso degli incontri il 4 dicembre a Boston, nell’Università di Harvard, la più antica istituzione universitaria degli Stati Uniti e appartenente al circuito dell’Ivy League. Ad Harvard, una delle comunità accademiche più importanti del mondo, verrà presentata l’eccellenza del territorio toscano.

“Un anno fa il Metodo Rondine è stato oggetto della prima conferenza internazionale a Washington alla presenza di circa quindici tra i più importanti esperti ed accademici delle maggiori Università mondiali, riuniti per portare il proprio contributo sulla nostra metodologia” afferma Franco Vaccari, Presidente dell’associazione di Arezzo. “Oggi invece sono le Università a chiedere che il metodo Rondine venga presentato alle comunità accademiche e questo per noi è motivo di riconoscimento e grande orgoglio”. Continua Vaccari: “Vogliamo che Rondine diventi modello globale perché disinnescare il conflitto è possibile, anzi è possibile trasformarlo in un’occasione di crescita e sviluppo della società tutta. Rondine può essere una risposta concreta non solo ai conflitti interpersonali ma anche ai conflitti armati del mondo, strumento utile a disposizione della società globale”.

L’unicità del Metodo Rondine, oggi codificato e riconosciuto, non è nuova oltreoceano. Già lo scorso anno, il piccolo borgo di Arezzo, insieme all’Italia tutta, è arrivato all’attenzione dei 193 Stati membri delle Nazioni Unite, invitata dalla Rappresentanza permanente italiana, dove ha lanciato la propria campagna globale “Leaders For Peace”.

L’appello, rivolto ai capi di Stato, proponeva di dedicare un importo simbolico – corrispondente al costo di un’arma – del loro budget per la difesa in favore di borse di studio per i futuri giovani leader di pace, chiedendo ai paesi firmatari di porre un focus specifico sui diritti umani nei loro programmi nazionali di istruzione. Dopo gli importanti riconoscimenti istituzionali e dopo la firma dell’impegno da parte dell’Italia, la campagna, nel suo secondo anno, è entrata nel vivo. Rondine, infatti, si prepara a tornare di nuovo al Palazzo di Vetro di New York per tracciare una linea e accelerare il cammino verso un orizzonte di pace con un nuovo progetto, chiedendo impegno concreto e collaborazione ai Paesi membri in un evento previsto il 5 dicembre 2019 a chiusura del tour di lezioni americane. Obiettivo: sviluppare una metodologia ancora più efficace per formare nuovi leader globali di pace in grado di guidare la società verso la progressiva estinzione dei conflitti e nuove relazioni basate sul rispetto dei diritti umani.