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Tanti: “Medicina nucleare, difenderemo questo reparto d’eccellenza”

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Tanti: “Medicina nucleare, difenderemo questo reparto d’eccellenza”

“Oltre due anni per un macchinario necessario alle diagnosi. Mobiliteremo la città in caso di ulteriore declassamento”

“Oltre due anni. Un tempo inaccettabile quando entra in ballo il diritto alla salute dei cittadini. E addirittura non è bastato alla Estar, il ‘braccio operativo’ della Regione Toscana per la gestione dei bandi e dei concorsi in ambito sanitario, per dotare la medicina nucleare di Arezzo di un macchinario aggiornato. Sì, purtroppo, avete capito bene: ‘non’ è bastato. La gara per acquistare tale macchinario non è ancora partita e sono ‘solo’ 25 mesi, a oggi, che è in stand by.

Stiamo parlando di un’apparecchiatura fondamentale per le indagini sui tumori. Un primo modello, alla medicina nucleare dell’ospedale, era stato donato nel 2005 grazie al solito e importante impegno del Calcit. Dunque, i cittadini di Arezzo avevano contribuito a rendere quel reparto un’eccellenza. Ora, quegli stessi cittadini pretendono, legittimamente, anche in virtù di questo sforzo pregresso di cui si erano fatti carico, che tale eccellenza rimanga e che non sia affossata dai vergognosi tempi burocratici regionali.

Abbiamo peraltro altri indizi per pensare male. La medicina nucleare del San Donato, oltre a non essere rifornita di questa nuova e ammodernata attrezzatura, è stata declassata pochi anni fa nel silenzio generale a unità operativa semplice. Tradotto dal linguaggio burocratico sanitario: ha meno soldi a disposizione e meno autonomia. Dunque: per un macchinario non bastano anni, un reparto d’eccellenza viene mortificato, a vantaggio peraltro di altre realtà toscane. Due indizi fanno una prova, a volte. A conferma di una scarsa attenzione verso Arezzo da parte di chi governa la sanità a livello regionale. Se questo disegno trovasse ulteriori conferme, saremmo noi come amministrazione comunale a reagire. E i tempi non sarebbero biblici.