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Coronavirus, la Asl: “nessun caso nella Sud Est, ma l’attenzione rimane alta”

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Coronavirus, la Asl: “nessun caso nella Sud Est, ma l’attenzione rimane alta”
OSPEDALE SAN DONATO - Arezzo

Dai primi di gennaio è cresciuta l’allerta sul tema CORONAVIRUS via via che sono cresciuti i casi e le misure di protezione, prima in Cina poi nel resto del mondo, compresa l’Italia.
L’Azienda Asl Toscana sud est sulla base delle indicazioni ministeriali e regionali ha predisposto misure di prevenzione, contenimento e gestione di un eventuale circolazione del virus, attivandosi sia per la sicurezza degli operatori che dei cittadini. Inoltre si è adoperata per una comunicazione trasparente e puntuale con messaggi multilingue, anche tramite social, con informazioni e numeri utili.

200 le telefonate arrivate nelle ultime 24ore al numero verde e gestite dal Dipartimento di Prevenzione e dagli Uffici di Igiene Pubblica. Le domande sono le più diverse e non sempre appropriate: richieste di tampone senza sintomi, ma anche persone che tornano dal nord Italia, considerata ormai area a rischio, preoccupate pur senza alcun malessere. In questi casi l’Azienda, prende le generalità e ne predispone la “sorveglianza attiva”, ovvero, li richiama giornalmente per valutare un’eventuale insorgenza di sintomi e poi deciderne la gestione. A tutti viene consigliato di evitare viaggi, luoghi promiscui o affollati.

Ad oggi si conferma l’assenza di casi nella sud est, ovvero, di positivi confermati dall’Istituto Superiore di Sanità di Sars-CoV-2.
Smentito dalle diagnosi qualunque sospetto.

Si ricorda che per caso sospetto si intende, secondo il Ministero “una persona affetta da infezione respiratoria acuta (febbre o tosse o dispnea) che ha richiesto o meno il ricovero in ospedale e nei 14 giorni precedenti l’insorgenza della sintomatologia, ha soddisfatto una delle seguenti condizioni:

storia di viaggi o residenza in Cina o contatto stretto con un caso probabile o confermato di infezione Sars-CoV-2, oppure ha lavorato o frequentato una struttura sanitaria dove sono stati ricoverati pazienti con infezione. Inoltre dipartimenti di prevenzione e i servizi sanitari locali valuteranno eventuali esposizioni dirette e documentate in altri Paesi a trasmissione locale di SARS-CoV-2, persone che manifestano un decorso clinico insolito o inaspettato, soprattutto, un deterioramento improvviso nonostante un trattamento adeguato, senza tener conto del luogo di residenza o storia di viaggio, anche se è stata identificata un’altra eziologia che spiega pienamente la situazione clinica”.