Home Attualità Al via nei comuni dell’Unione la distribuzione porta a porta delle mascherine arrivate dalla Regione

Al via nei comuni dell’Unione la distribuzione porta a porta delle mascherine arrivate dalla Regione

0
Al via nei comuni dell’Unione la distribuzione porta a porta delle mascherine arrivate dalla Regione

Il Centro Intercomunale di Protezione Civile dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino nella giornata di ieri ha lavorato ininterrottamente per suddividere nel minor tempo possibile le 102 mila e 600 mascherine acquistare e spedite dalla Regione Toscana. Grazie all’efficienza di tutto il personale del Centro, i comuni del Casentino nella serata di ieri hanno ricevuto i dispositivi.

Queste le quantità suddivise in base al numero degli abitanti tra i comuni della vallata:

BIBBIENA 26600
CAPOLONA 11800
CASTEL FOCOGNANO 6800
CASTEL SAN NICCOLO’ 5800
CHITIGNANO 2000
CHIUSI DELLA VERNA 4300
MONTEMIGNAIO 1200
ORTIGNANO RAGGIOLO 1900
POPPI 13500
PRATOVECCHIO STIA 12400
SUBBIANO 14100
TALLA 2200

La distribuzione, nei comuni che fanno parte dell’Unione, inizierà già oggi nel primo pomeriggio. I sindaci infatti dalle prime ore di stamani sono al lavoro per imbustare le mascherine e dividerle in base ai nuclei familiari presenti nel loro territorio.
Ad ogni persona ne saranno assicurate 2 e grazie alla collaborazione dei dipendenti comunali e del volontariato la consegna avverrà porta a porta, in modo che i cittadini non escano da casa per andare a cercarle. Una volta che ogni comune avrà comunicato alla Regione l’avventura distribuzione, entrerà in vigore l’obbligo di indossarle sui mezzi pubblici, sui taxi e mezzi a noleggio con conducente,  nei negozi e a fare la spesa, negli uffici e nei luoghi chiusi ma anche negli spazi all’aperto frequentati da più persone e dove è obbligatorio il mantenimento della distanza sociale di sicurezza. Indossare i dispositivi quindi non sarà  più una scelta di buon senso, ma un dovere. Chi verrà trovato senza mascherina sarà sanzionato secondo quanto previsto dall’articolo 4 del d.l.19/2020, ovvero con multe da 400 a 3000 euro, oltre alla eventuale chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni.
Le sanzioni sono aumentate per coloro che reiterino le violazioni.