Home Arezzo Brocchi: ‘se rendiamo “europei” i nostri parchi e giardini, spacciatori e malintenzionati scapperanno via’

Brocchi: ‘se rendiamo “europei” i nostri parchi e giardini, spacciatori e malintenzionati scapperanno via’

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Brocchi: ‘se rendiamo “europei” i nostri parchi e giardini, spacciatori e malintenzionati scapperanno via’
Ivo Brocchi

AREZZO – Come le Jardin des Tuileries di Parigi, o Il parco di Schönbrunn a Vienna, o lo Schlosspark Charlottenburg a Berlino: il Pionta potrebbe diventare come questi parchi straordinari, o come tutti i giardini delle città importanti d’Europa o più a portata di mano, d’Italia. Perché dalle criticità bisogna saper cogliere le opportunità per un miglioramento.

Ci sono avvenimenti che per responsabilità dell’uomo o di altra origine, sconvolgono a volte una famiglia, a volte un quartiere, a volte un Paese. I buoni amministratori, oltre ad occuparsi delle necessità impellenti ed urgenti, proprio nelle criticità sanno cogliere le opportunità per un intervento strutturato, stabile, permanente e sapranno disegnare un futuro migliore. Da qualche anno siamo bombardati dalle cattive notizie sulla percezione della insicurezza.

Ci arrabbiamo quando arrivano le statistiche della Questura e della Prefettura che dichiarano reati in calo, criminalità in diminuzione e situazione sotto controllo. E qui si scatena la reazione a volte più becera. Ma in genere si dice: “le statistiche non dicono il vero, la gente non denuncia ma in giro non si vive più.”

Dove sta la verità? E chi deve intervenire? Cosa fare? E’ un percepito o è una realtà che è sfuggita di mano?

“Io, a differenza dei tuttologi diffusi sui social ma anche nei bar e nelle strade – dichiara il giornalista Ivo Brocchi – non sono in grado di fare una analisi specifica e concreta. Ma il problema esiste, perché ormai, anche a causa di chi getta benzina sul fuoco, tutti dicono che il problema esiste ed è grave.”

Anche nella nostra città c’è anche chi ha promesso cinque anni fa di risolver il problema, vincendoci anche le elezioni, mentre la situazione è rimasta la stessa. Perché? “Perché ha pensato di intervenire militarmente – sottolinea Brocchi – non sapendo che la Polizia municipale non è la Celere e che deve fare ben altre cose. Invece poteva proprio lui fare altre cose e non le ha fatte. Ecco perché possiamo dire che da questa criticità si possono cogliere grandi opportunità. Il Comune deve fare il suo mestiere. Tutelare e valorizzare le proprie ricchezze e il proprio patrimonio. Tutte le città europee di qualità, i loro parchi li tengono recitanti e senza vegetazione bassa, cioè senza siepi. E li illuminano anche quando sono vuoti. Di sera e di notte li chiudono.

Il Comune recinti subito Campo di Marte facendo due soli ingressi uno lato via leon battista Alberti, l’altro lato via Cittadini. Elimini tutta la vegetazione bassa – prosegue Brocchi – e metta due telecamere ai due cancelli. D’inverno chiusura alle 19 e d’estate alle 22,00. Fine del vagabondaggio e non solo. Da fuori e da dentro si vede tutto, spariscono i nascondigli della droga. Le telecamere registrano chi entra e chi esce. Chi non ha nulla da temere si sentirà più tutelato e non avrà problemi di privacy. Controllare sarà facile.”

Ma si possono dare anche altri consigli: si può fare un avamposto della polizia municipale con l’uso anche da parte di carabinieri, polizia e guarda di finanza del piccolo Bar di Campo di Marte (costo zero perché di proprietà comunale e da 4 anni lasciato al degrado e all’abbandono). Oppure nella palazzina accanto alla ex palestra sul viale di accesso all’Università.

Al Pionta recinzione globale e al suo interno, considerata la vastità, dividerlo in 7 o 8 settori. Un cancello massimo due per ogni settore, via tutta la vegetazione bassa, ma proprio tutta, dove viene nascosta la droga. Via anche la vegetazione esterna come quella in viale cittadini che non consente fa nemmeno camminare nel marciapiede. Pulizia, luce, telecamere e chiusura di notte.

La Asl, da parte sua, individui percorsi sicuri per le palazzine interne al Pionta verso l’area ospedaliera da sorvegliare come si conviene.

Facilitare la concessione d’uso dei parchi per iniziative culturali e ludiche e sportive.

“Le aree verdi di Arezzo – sostiene Ivo Brocchi in qualità di candidato di CuriAMO Arezzo – vanno trattate come bene primario della comunità, non come un problema di polizia.  Questo deve fare il Comune. Come fanno tutti i comuni delle città europee. Guardate come sono i giardini e parchi di Parigi, Berlino, Vienna, ma anche Roma, Firenze e Pisa. Se allo spacciatore togli il nascondiglio, lui ha maggiori difficoltà. Poi bisogna cambiare le leggi sullo spaccio? A mio parere si, ma non è materia nostra di oggi. Bisogna poi capire ed aiutare chi usa sostanze stupefacenti e portarlo a smettere? A mio parere si, e davvero questo dovrebbe essere un tema che il sindaco affronta a tutto tondo con tantissimi soggetti. Se non ci fosse chi consuma, non ci sarebbero gli spacciatori. Elementare regola di ogni forma di commercio.”

Ivo Brocchi
CuriAMO Arezzo