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Castiglioni nel Cuore: “Le priorità sono le esigenze dei Castiglionesi, non le polemiche”

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Castiglioni nel Cuore: “Le priorità sono le esigenze dei Castiglionesi, non le polemiche”

E’ vero che i 4,3 miliardi sono un’anticipazione però è altrettanto vero che tutti i sindaci avevano segnalato la difficoltà del momento legata alle casse vuote che impedivano qualunque tipo di intervento. La risposta del Governo è stata immediata così oggi i comuni possono gestire una parte di risorse. La questione non è come dice Milighetti che serviranno per l’ordinario e basta. Il tema è la qualità del bilancio. Certo gli amministratori saranno chiamati a fare delle scelte e ad assumersi delle responsabilità, cosa che nessuno a castiglioni vuol fare. E se ci sarà bisogno a rinunciare al superfluo per concentrarsi sulle cose utili bisognerà farlo. Milighetti avrebbe preferito affrontare la situazione di emergenza senza un euro in cassa?

Che poi contesti la ripartizione dei 400 milioni è veramente buffo: la ripartizione è stata fatta sulla base del numero degli abitanti e sul reddito pro-capite. È logico che vengano “favorite” le zone più povere del Paese. Il blocco delle attività c’è stato al nord e al sud, ma al nord ci sono misure straordinarie di compensazione come la cassa integrazione. Secondo noi si fa un po’ di confusione tra gli interventi per contenere il covid-19 e gli aiuti alimentari. È del tutto normale che questo tipo di aiuto che si chiama non a caso reddito di emergenza sia in buona parte destinato al sud anche se la parte del leone nella ripartizione la fanno le grandi città Roma, Napoli e poi anche Milano.
Ricordiamo che i criteri di ripartizione fra i Comuni sono stati concordati con l’Anci:
1) l’80% del totale – pari a 320 milioni – ripartito in proporzione alla popolazione residente di ogni comune;
2) il 20% – pari a 80 milioni – ripartito in base alla distanza fra il valore del reddito pro capite di ciascun comune e il valore medio nazionale, ponderata per la rispettiva popolazione;
3) il contributo assegnato a ciascun comune non può essere inferiore a 600 euro. Viene raddoppiato il budget assegnato ai comuni della zona rossa individuata dal Dpcm del 1° marzo.

A conti fatti, a Castiglioni come lui stesso afferma sono arrivati 85.000 euro non sono mica pochi! Il problema è che sembra non si sappia nemmeno bene come spenderli e in che modo, perché non c’è un quadro esatto della situazione. Questo è preoccupante: non si può guidare una macchina al buio e con gli occhiali da sole.
Ma adesso non è il momento perdere tempo con le polemiche del vice sindaco che, secondo noi sono fuori luogo, ci saranno tempi e modi per fare questo. Quello che a noi sta a cuore è che adesso non si perda tempo, si lavori per mettere in campo tutto quello che possiamo per aiutare i castiglionesi.

Gli aiuti che arrivano sono pochi? Sono già targati per aiutare le famiglie in difficoltà? Ne serviranno altri per aiutare le imprese? Va tutto bene, non ci sembrano motivi per non lavorare con quello che abbiamo, sia se in arrivo dal governo centrale, sia se reperibile e fattibile con le nostre risorse proprie.

Abbiamo consigliato di costituire un COC (Centro Operativo Comunale) con il compito di gestire questa fase di emergenza, senza mettere in crisi gli Uffici Comunali, che per forza di cose andranno sotto pressione nei prossimi giorni. Riteniamo che sarebbe utile costituire con le Risorse Umane del Comune questo Centro, utilizzando le risorse degli Uffici che in questo periodo sono meno impiegate e lasciando liberi invece gli operatori degli Uffici più sotto pressione come la Ragioneria e i Servizi Sociali che dovranno impegnarsi al massimo per pianificare questa fase. Il Centro avrebbe il compito di mettere in atto la parte esecutiva delle azioni da svolgere, magari localizzandolo fuori dal Centro Storico. Infine, visto che ci sono difficoltà, andrebbe indicato un conto corrente nel quale chi ha la possibilità e vuole contribuire possa fare delle donazioni anche in forma anonima per aumentare la disponibilità attuale di risorse.

Concludiamo sostenendo che Milighetti fa un po’ di demagogia spicciola. Riteniamo giusto che gli aiuti arrivino direttamente nelle tasche dei cittadini e che i comuni dovranno tagliare il tagliabile di tutto il superfluo, per destinare tutte le risorse possibili del Paese al sostegno della economia. Sostegno che arriverà nei limiti di quanto l’Italia potrà spendere a deficit del suo bilancio e che difficilmente passerà attraverso le amministrazioni locali, come è giusto che sia, ma dovrà essere gestito a livello centrale per non creare disparità. La liquidità alle aziende arriverà attraverso un fondo di garanzia che servirà alle banche per sostenere le aziende in difficoltà eliminando al massimo la burocrazia e accorciando al massimo i tempi. I comuni potranno valutare nei limiti del loro bilancio quanto potrà essere lo sforzo da fare per cercare di ridurre al minimo la pressione di spesa sui servizi erogati.

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