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Coronavirus, Asl: “la situazione nelle Rsa di Bucine e Badia Tedalda”

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Coronavirus, Asl: “la situazione nelle Rsa di Bucine e Badia Tedalda”

Sono 644 i casi registrati ad oggi nella Ausl Toscana sud est: 231 ad Arezzo, 193 a Grosseto, 194 a Siena su un totale di 5.672 persone sulle quali è stato effettuato il tampone.
488 sono i pazienti attualmente al domicilio. 122 i ricoverati, di cui 24 in Terapia intensiva, un trend del 20% che si sta mantenedo già da qualche giorno. 12 i pazienti deceduti, tutti tra i 80 ed i 92 anni.

Il contagio da Covid-19 non risparmia nessuno, tanto meno i pazienti cosidetti “fragili” come anziani e disabili che vivono all’interno delle Strutture residenziali dedicate.
Purtroppo anche in queste realtà si sono verificati negli ultimi giorni casi positivi tra gli ospiti e gli operatori.

Di seguito la situazione nelle diverse RSA e RSD della Sud Est:
Rsa Pizzetti di Grosseto: a oggi risultano positivi 10 ospiti, di cui 1 attualmente ricoverato al Misericordia, e due operatori. I pazienti hanno tutti sintomi lievi a sono stati trasferiti in una zona “Covid” organizzata a posta per tenerli lontani dagli altri ospiti. I tamponi eseguiti sono 75 in totale.

Rsa Santa Petronilla di Siena: anche in questa struttura risultano 13 ospiti positivi e 5 operatori.

Rsa di Bucine: gli ospiti positivi sono 22 e 8 gli operatori positivi. Erano stati effettuati 82 tamponi. Il giorno 24 le condizioni di salute di uno degli ospiti positivi novantaduenne sono seriamente peggiorate fino a determinarne il decesso.

Rsa di Badia Tedalda: del tutto contenuta la situazione in questa struttura dove si registra un solo caso positivo tra i 25 tamponi eseguiti ad ospiti e personale.

L’Asl Toscana sud est per far fronte all’emergenza ha costituito un’Unità di crisi per la gestione del Covid nelle RSA. L’Unità di crisi è guidata dal Direttore dei Servizi Sociali a cui si affiancano i diversi direttori di Zona Distretto.

In generale, la situazione nelle tre province è sotto controllo, le strutture sono state sanificate e si sono separati gli ospiti positivi dagli altri per evitare qualunque tipo di contaminazione nei percorsi. I familiari non entrano ormai nelle strutture dai primi di marzo e, ad oggi, vengono informati quotidianamente per telefono, dal personale o quando le situazioni lo consentano, via Skype o video-chat.