“Uno studente è già in Italia, l’ho sentito poco fa. Altre quattro studentesse sono in volo verso casa”, a rassicurare sulla situazione dei cinque studenti del corso di Lingue del Campus di Arezzo, che si trovavano da mesi a Wenzhou, è il rettore stesso Francesco Frati.

E’ infatti notizia di stamani che la città cinese, tra le più grandi del Paese, è stata isolata. In questa area state adottate le misure più drastiche, fuori dalla zona dell’epicentro del Coronavirus che si trova a diecimila chilometri di distanza. Quindi, scuole e università chiuse, come anche piscine, cinema, musei. Sospesi gli autobus e ogni altra attività. Solo un componente di ogni nucleo familiare potrà uscire di casa, ogni due giorni, per acquistare beni di prima necessità.

E il pensiero è andato subito ai cinque studenti dell’università di Arezzo che erano rimasti bloccati in Cina a causa dello stop dei voli, mentre altri sette avevano fatto in tempo a tornare appena due giorni prima. Anche per loro la soluzione è stata trovata. Dei cinque, come detto, uno è già rientrato, le altre sono in volo. Terminano giorni di apprensione e di angoscia per le famiglie dei giovani studenti, tutti sulla ventina.

Non dimentichiamo che Wenzhou è tra la città cinese con la maggior parte di presenze di Italiani e che i ragazzi del Campus del Pionta stavano facendo un percorso formativo nell’ateneo cittadino, uno dei più importanti del Paese asiatico.

NELLA FOTO, DI ALCUNI MESI FA, IL GRUPPO DI STUDENTI DI AREZZO NELL’UNIVERSITA’ IN CINA