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E’ l’ultimo giorno di scuola di un anno “sui generis”

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E’ l’ultimo giorno di scuola di un anno “sui generis”

Di Claudia Martini

È l’ultimo giorno di scuola. Sicuramente di un anno “sui generis”. Con gli ultimi tre mesi trascorsi non in aula, ma a casa, davanti al pc. Unico modo per collegarsi e vedere insegnanti e compagni.

E si. È andata proprio così. Il virus ha sospeso la scuola, che è proseguita non senza difficoltà. Consistenti le fila dei contrari alla didattica a distanza. E consistenti, quindi, quelle di coloro che chiedono un ritorno, in sicurezza, tra i banchi, reclamando la didattica quindi in presenza e un piano, non più emergenziale, ma con la previsione di più insegnanti e spazi per ripartire a settembre tra banchi e aule.

Il dissenso anche ad Arezzo è stato espresso in più occasioni. Dal coordinamento nazionale Priorità alla scuola, presente anche qui con dei rappresentanti, dal gruppo Cittadinidimenticati e non in ultimo dall’adesione di insegnanti e precari allo sciopero con manifestazione, dall’ufficio scolastico alla prefettura, indetto dai sindacati.

Per molti oggi si conclude un ciclo. Elementari, medie o superiori. Alcuni, invece, il prossimo anno, in qualche modo, rivedranno insegnanti e compagni di classe. Tant’è.

Negli scorsi anni era consuetudine tra i ragazzi concludere con una mega “battaglia” di gavettoni al Prato. Quest’anno oltre al divieto di assembramenti, ci si è messo pure un pazzo meteo. Si pensava a organizzare riunionb all’aperto, l’assessore Tanti ha dato pure il suo appoggio. Vedremo oggi che accadrà. In alcune scuole della provincia è stata scelta questa strada, almeno per salutarsi tutti assieme, seppur a distanza.