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“Fumatori più vulnerabili al Covid e rischio che il virus sia più severo”

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“Fumatori più vulnerabili al Covid e rischio che il virus sia più severo”
Sigaretta sul posacenere

La Giornata Mondiale senza Tabacco è stata indetta per la prima volta nel 1988 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Quest’anno la campagna mondiale è incentrata sui giovani.

Da sempre la Usl Sud Est celebra questa giornata attraverso numerose iniziative che coinvolgono i dodici centri antifumo presenti nel proprio territorio (5 in provincia di Arezzo, 5 in provincia di Siena e 3 in quella di Grosseto), anche in periodo di pandemia Covid-19 questo impegno non è venuto meno.
Secondo i dati forniti dall’OMS, nel mondo, il tabacco è responsabile di un numero di vittime maggiore di quelle provocate da alcol, droghe, Aids, incidenti stradali, omicidi e suicidi messi insieme.
Si calcola che ogni anno in tutto il mondo il fumo uccida 7 milioni di persone. In Italia che le morte attribuibili al fumo vadano tra 70 e 83 mila ogni anno.
Un quarto delle vittime da fumo ha un’età compresa tra 35 e 65 anni.
Secondo i dati ISTAT del 2017 i fumatori in Italia sono 10,4 milioni, quasi il 20% della popolazione oltre i 14 anni, mentre sono circa 12 milioni (il 22%) le persone che possono fregiarsi del titolo di ex fumatore.
Un dato positivo in Italia è quello della discesa dei tabagisti, passati da 12,5 milioni nel 2005 a 11,6 milioni nel 2019.

Secondo quando evidenziato da uno studio dell’OMS, e riconfermato dall’ISS, i fumatori sono probabilmente più vulnerabili al COVID-19 in quanto l’atto del fumo fa si che le dita (ed eventualmente le sigarette contaminate) vengano a contatto con le labbra, aumentando la possibilità di trasmissione del virus SARS-Cov-2 dalla mano alla bocca.

Inoltre, dati preliminari suggeriscono la probabilità che l’abitudine al fumo possa essere associata a una maggiore gravità del quadro clinico della malattia.
Sempre secondo un recente studio seguito dall’ISS, i dati relativi al Covid-19 evidenziano un rischio di malattia più severa tra i fumatori.

Un terzo in più dei fumatori positivi al Covid-19 presentava all’atto del ricovero una situazione clinica più grave dei non fumatori, e per loro il rischio di aver bisogno di terapia intensiva e ventilazione meccanica è più che doppio.

Questi studi ipotizzano anche che la condizione di fumatore spieghi la differenza di genere nel tasso di letalità riscontata che sarebbe del 4,7% negli uomini contro il 2,8% nelle donne.
Purtroppo i tentativi di smettere di fumare sono negli ultimi anni in diminuzione ma la ricerca scientifica ha confermato che quando si smette di fumare si ottengono molti benefici sia a breve che a lungo termine. Dopo poche settimane migliorano gli scambi gassosi respiratori della circolazione, migliorano la tosse e i problemi respiratori.
Smettere di fumare è possibile, in tutta l’area della Usl Sud Est abbiamo i Centri Antifumo, dove operano specialisti in grado di aiutare i fumatori nel percorso della cessazione dal consumo dei prodotti del tabacco anche attraverso interventi personalizzati.

Centri Antifumo dei Servizi Dipendenza USL Toscana Sud Est
AREZZO
Arezzo – Via Fonte Veneziana
Bibbiena c/o Ospedale di Bibbiena – Viale Turati n.55
Montevarchi. Via Podgora n.1/7
Sansepolcro Via Santi di Tito n.24
Castiglion Fiorentino c/o Casa della Salute – Via Madonna del Rivaio n.87 –
GROSSETO
Orbetello c/o Distretto Colline d’Albegna Via Donatori del Sangue n.7
Grosseto Via Don Minzoni n.7/9
Grosseto c/o P.O. Misericordia – Fisipoatologia Respiratoria Viale Senese n.169
SIENA
Abbadia San Salvatore Via S. Giovanni n.60
Siena Via Pian D’Ovile n.11
Colle Val d’Elsa Centro Antitabagico Integrato (Caint) Via della Porta Vecchia n.21
Poggibonsi c/o Ospedale Campostaggia
Siena c/o AOU Senese – Pneumologia -Viale Bracci