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Ralli: “prepariamo la fase 2 della sanità”

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Ralli: “prepariamo la fase 2 della sanità”
Luciano Ralli

Dichiarazione del capogruppo Pd, Luciano Ralli

La sanità pubblica, ospedaliera e territoriale, ha dato la risposta attesa, pur nelle enormi difficoltà che si sono manifestate, nella fase di emergenza Covid-19. Questa fase non si è chiusa anche perché ci sarà una normale transizione da una fase all’altra. Comunque adesso è il momento per ipotizzare una fase 2 per la sanità aretina. I dati dei contagi sono stabili e sta crescendo la richiesta di prestazioni sanitarie non Covid, oncologiche e non.

Due gli elementi centrali: il futuro del San Donato e quello dei servizi del territorio. Penso che l’ospedale, nei tempi e nei modi che deciderà la Dirigenza Asl, debba riprendere la propria attività ordinaria polispecialistica in sicurezza.

Grande attenzione anche al territorio. Se dal 4 maggio ci sarà la fase 2 per l’economia e quindi si rimetterà in moto il motore produttivo e commerciale, sarà necessario che ogni luogo riapra in sicurezza. Da qui la necessità del potenziamento dei settori della sanità pubblica che si occupano di prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro, per consulenze e controlli nelle aziende a tutela dei lavoratori, delle imprese e della comunità tutta.

Per la seconda fase sanitaria ed economica che ci aspetta, secondo autorevoli scienziati, saranno prioritari alcuni elementi: continuare con la politica di distanziamento sociale, mantenere l’obbligo di indossare le mascherine, evitare assembramenti, garantire la protezione di coloro che torneranno in fabbrica o negli uffici individuando regole chiare rigide per evitare l’accensione di focolai nei luoghi di lavoro, proseguire nella politica di screening e di pronto isolamento dei casi sospetti o accertati, mantenere controlli accurati negli accessi agli ospedali e alle RSA, identificare ospedali o aree di ospedali esclusivamente dedicati all’infezione da Virus Covid-19, proseguire con i test sierologici possibilmente dello stesso tipo in tutto il territorio nazionale perché siano confrontabili negli studi epidemiologici recuperando una visione strategica di insieme tra le Regioni ed il Governo centrale.