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Svelata la targa “Passaggio 6 maggio 1799”

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Svelata la targa “Passaggio 6 maggio 1799”
Alessandro Ghinelli e Egiziano Andreani
Alessandro Ghinelli e Egiziano Andreani
Alessandro Ghinelli e Egiziano Andreani

Svelata la targa “Passaggio 6 maggio 1799”. Contraddistingue l’area sopra largo Ivan Bruschi e in cima a via dei Pileati.

Nel Consiglio Comunale del gennaio 2017 il consigliere Egiziano Andreani, co-firmatario insieme ad altri di un atto di indirizzo, aveva sollevato la richiesta di intitolare un luogo significativo della città alla memoria dell’insorgenza del Viva Maria. Il dibattito in aula, perpetuatosi per più sedute, si era conclusa con la delibera 108 del 24 luglio 2017. In essa la denominazione prescelta era: “Insorgenza Aretina Antigiacobina del 6 maggio 1799”.

Con la delibera di Giunta 405 del 4 novembre scorso, che ha fatto proprie le indicazioni e i pareri di prefettura e deputazione di storia patria per la Toscana, si è giunti alla definitiva denominazione.

Il sindaco Alessandro Ghinelli ha sottolineato come la targa sia intitolata ad un momento significativo per la storia di Arezzo. “Importante quindi relativamente ad una vicenda aretina e non lesivo alla memoria della comunità ebraica”.

Il consigliere comunale Egiziano Andreani ha ricordato, inoltre, come oggi ricadano anche i 220 anni dall’istituzione della Provincia di Arezzo. “Da questa mattina finalmente c’è un luogo dove poter ricordare un pezzo di storia aretina, nel giorno in cui ricorrono i 220 anni dalla nascita della provincia di Arezzo. Il 10 febbraio 1800 fu il granduca di Toscana, grazie ai moti popolari del “Viva Maria”, che promulgò motu proprio una carta per ufficializzare l’esistenza di un territorio aretino. “Viva Maria” è il grido con cui gli aretini insorsero per ribellarsi alle angherie dei militari francesi durante i giorni dell’occupazione e per scongiurare che l’immagine della Madonna del Conforto venisse trafugata dall’esercito napoleonico.

I nostri antenati, con la suprema deputazione, portarono i primi vagiti di democrazia nei vari Comuni che venivano liberati, facendo votare “l’uno per famiglia” per scegliere i rappresentanti nelle varie deputazioni locali. Alla luce di tutto questo, voglio esprimere la mia soddisfazione per aver portato a compimento un percorso amministrativo iniziato quasi tre anni fa e che ha avuto bisogno di un’opera di mediazione a più livelli. Oggi però posso dire che la targa “6 maggio 1799” rispetta le sensibilità di tutti e tiene desta l’attenzione su una vicenda storica che meritava di essere celebrata e valorizzata. La conoscenza del nostro passato è un presupposto fondamentale per apprezzare la nostra città e quello che gli aretini hanno saputo fare nel tempo. E questa consapevolezza darà benefici importanti ad Arezzo e a tutta la comunità”.