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Teatro Verdi di Monte San Savino, sipario alzato, con bici al seguito, in occasione dei 20 anni dalla riapertura

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Teatro Verdi di Monte San Savino, sipario alzato, con bici al seguito, in occasione dei 20 anni dalla riapertura

20 maggio 2000 – 20 maggio 2020. Venti anni fa il Teatro Verdi di Monte San Savino tornava ad aprire le porte alla propria comunità, allargata a un intero territorio, per diventare un luogo di incontro e di confronto, del quotidiano e di quel tempo infinito che appartiene alla magia del dibattito, della riflessione e dell’emozione. Mercoledì 20 maggio 2020, alle ore 12, il Teatro Verdi tornerà ad aprire le porte dopo la chiusura forzata dovuta all’emergenza sanitaria ancora in corso, in una festa che nessuno avrebbe pensato potesse compiersi senza abbracci e strette di mano, senza gli stessi sorrisi.

La riapertura delle porte e del sipario del Teatro Verdi, in occasione dei suoi 20 anni di storia contemporanea, sarà visibile online in esclusiva sui canali social di ArezzoNotizie, il network d’informazione locale che proprio in questo stesso mese ha festeggiato a sua volta i 20 anni di presenza sul territorio con un’informazione sempre puntuale. Ospiti dell’incontro, condotto dalla giornalista Claudia Failli, saranno Margherita Scarpellini, Sindaco di Monte San Savino, Marzia Serrai, Presidente dell’Azienda Speciale MonteServizi e Massimo Ferri, Presidente di Officine della Cultura, la residenza aretina che fin dal 2000 ha curato la gestione della stagione del Teatro Verdi, la sua linea artistica e poetica.

L’evento sarà aperto dal viaggio in bicicletta tra Arezzo e Monte San Savino, tra via Trasimeno 16, sede di Officine della Cultura, e via Sansovino 66, sede del Teatro, da Luca Roccia Baldini, direttore artistico delle tante stagioni che si sono succedute sul palcoscenico del Verdi in questi venti anni. Un viaggio di 35 km reale (attraverso strade secondarie) ma, in questo momento storico, dal valore fortemente simbolico, per il suo profondo legame con le tante declinazioni del viaggio che tutti quanti, forzatamente, siamo stati costretti a compiere: tra spazio e tempo, tra fuori e dentro un’umanità alle prese con l’inatteso che sta mettendo alla prova una tra le nostre caratteristiche salienti, la socialità.