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“Amico Telefono”: un nuovo servizio di ascolto delle Acli di Arezzo

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“Amico Telefono”: un nuovo servizio di ascolto delle Acli di Arezzo

AREZZO. Un nuovo servizio orientato alle situazioni di bisogno e di solitudine. Le Acli di Arezzo hanno attivato la linea telefonica “Centro di Ascolto – Amico Telefono” che, inserita tra le prestazioni offerte dallo Sportello Famiglia, ambisce a offrire un sostegno emotivo ai cittadini che attraversano un momento delicato e che ricercano un’occasione di dialogo.

Il servizio sarà condotto da un gruppo di volontari adeguatamente formati e coordinati dal segretario provinciale Riccardo Sestini che garantiranno la riservatezza all’utente che potrà fare affidamento su un interlocutore pronto all’ascolto, all’accoglienza e al confronto.
L’intenzione delle Acli di Arezzo è di promuovere “Amico Telefono” come una vera e propria valvola di sfogo per tante diverse tipologie di utenti, a partire da persone che accusano la solitudine e che hanno dunque bisogno di vivere un momento di socialità, di passare qualche minuto in compagnia o di ricevere una parola amica, seppur a distanza.

La linea telefonica vuole però essere un punto di riferimento anche per cittadini di ogni età che vivono periodi difficili a causa del lavoro, della salute, della famiglia o di conflitti personali, e che hanno bisogno di aprirsi per esternare storie, problemi e sentimenti nel pieno anonimato. Per attivare il centro di ascolto basterà contattare il numero 331/34.26.700, con un volontario che si farà così carico della chiamata.

«L’operato quotidiano dei nostri sportelli – commenta Luigi Scatizzi, presidente provinciale delle Acli di Arezzo, – ha evidenziato tante situazioni di difficoltà che sono spesso aggravate dalla solitudine e che non hanno età perché interessano giovani senza lavoro, famiglie in difficoltà o anziani. Questo nuovo servizio vuole offrire assistenza e accoglienza a chi è alla ricerca di un dialogo, a chi ha bisogno di un conforto o a chi necessita di una valvola di sfogo, con la consapevolezza che l’aprirsi e l’esprimere un problema rappresentino i primi passi per affrontare e superare quello stesso problema».