Home Arezzo Arezzo, caso Scanzi: Codacons si costituisce parte offesa in procura. Pronti a chiedere i danni se accertate irregolarità

Arezzo, caso Scanzi: Codacons si costituisce parte offesa in procura. Pronti a chiedere i danni se accertate irregolarità

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Arezzo, caso Scanzi: Codacons si costituisce parte offesa in procura. Pronti a chiedere i danni se accertate irregolarità
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Il Codacons si costituisce oggi parte offesa nell’inchiesta aperta dalla Procura di Arezzo sul caso della vaccinazione di Andrea Scanzi.

Vogliamo capire se la procedura seguita sia stata corretta o se, al contrario, vi siano state irregolarità in grado di danneggiare la collettività – spiega l’associazione – Con la nostra costituzione di parte offesa chiediamo alla magistratura di chiarire alcuni aspetti poco chiari della vicenda, dall’effettivo ruolo di “caregiver” del giornalista alla lista dei riservisti della Regione Toscana.

Le disposizioni vigenti stabiliscono che hanno diritto alla vaccinazione in qualità di caregiver solo coloro che si prendono cura in modo continuativo di disabili o soggetti fragili – prosegue l’associazione – Questo significa che solo chi vive in casa con anziani e disabili e si prende cura di loro in modo permanente ha, per ovvie ragioni, priorità nell’accesso al vaccino. Se Andrea Scanzi non dovesse rientrare in tale categoria, la sua vaccinazione potrebbe rappresentare un abuso, e in caso di irregolarità nella procedura seguita si aprirebbe il fronte delle richieste risarcitorie nei confronti di Asl e Regione, che avrebbero potuto destinare la dose somministrata a Scanzi ad altri soggetti fragili ancora privi di vaccinazione.

Al di là del caso specifico – spiega ancora l’associazione – sarebbe da escludere il diritto alla vaccinazione dei caregiver nel caso di anziani assistiti già vaccinati, e chiediamo alla Procura di accertare se una tale regola così indefinita che si presta ad abusi non sia essa stessa un abuso sula base dell’art 323 cp

In attesa che la magistratura chiarisca i fatti, il Codacons chiede infine alla Rai di sospendere qualsiasi ospitata in tv del giornalista.

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