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Casa: presentato il decimo rapporto sulla condizione abitativa in Toscana nel 2020

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Casa: presentato il decimo rapporto sulla condizione abitativa in Toscana nel 2020

Il mercato immobiliare e la situazione abitativa in Toscana sono sotto i riflettori del decimo rapporto sulla condizione abitativa redatto dall’Osservatorio sociale regionale e presentato oggi da remoto sulla piattaforma della Regione Toscana.

Come ogni anno la presentazione del rapporto è stata l’occasione per fare il punto sul mercato immobiliare, sul numero delle locazioni e degli sfratti, ma anche sulle politiche regionali di sostegno all’affitto e sull’edilizia residenziale pubblica.

Gli effetti del Covid fanno arretrare il mercato immobiliare. Dopo sei anni di crescita, diminuiscono nel 2020 le compravendite (-8,4%), e soprattutto si registra un deciso passo indietro nelle nuove costruzioni (-26,1%).

Confermato l’importante ruolo dei mutui, che caratterizzano il 55% delle transazioni, ma si riscontra una significativa riduzione relativa del numero di acquisti immobiliari realizzati utilizzando un finanziamento bancario (-4,8%),

Anche nel 2020, infine, prosegue la discesa dei prezzi degli immobili: -1,4%.

Le misure di sostegno all’affitto

In forte aumento le risorse desinate al contributo per l’affitto: 13 milioni di euro per i bandi ordinari (a cui sono state indirizzate circa 20.000 domande, 4.000 circa in più rispetto all’anno precedente), 7,7 milioni per il fondo regionale straordinario Covid, cui si sono aggiunti gli Avvisi del Por-Fse, con ulteriori 13,3 milioni destinati soprattutto all’annualità 2021.

Sfratti e sostegno alla morosità incolpevole

In virtù degli interventi previsti dal decreto “Cura Italia” l’esecuzione degli sfratti per morosità, è stata sospesa a partire dal marzo 2020. Ciò ha implicato un livello di procedimenti avviati ed eseguiti insolitamente basso per il 2020 (2181 e 407).

Alla luce di quanto decretato rispetto al blocco degli sfratti, l’operatività del Fondo di sostegno alla morosità incolpevole nazionale è stata ridotta, con un riparto complessivo di 755.518,56 euro su base regionale. I beneficiari sono stati 176.

L’edilizia residenziale pubblica

Il patrimonio immobiliare dell’edilizia residenziale pubblica toscana al 31 dicembre 2020 è costituito da 5.907 edifici, che assommano 49.940 alloggi (-56 unità rispetto al 2019).

Quasi la metà di questi edifici sono stati costruiti prima del 1970, mentre sono poco meno del 10% gli alloggi di recentissima costruzione. Alla data del 31 dicembre 2019 risultavano in costruzione 352 alloggi, di cui 266 con prevista disponibilità nel 2021 e 38 effettivamente entrati nel patrimonio nel corso del 2020.

Gli alloggi sfitti sono 3.625, quasi il doppio di quanti erano nel 2015. La maggior parte di questi sono in attesa di ristrutturazione (un quarto con lavori già finanziati).

I nuclei attualmente residenti in alloggi di Erp sono 46.134 su tutto il territorio regionale, e sono mediamente composti da 2,5 persone, per un totale di 114.664 inquilini.

Per concludere il quadro di sintesi, le domande presentate nel corso del 2020 per l’inserimento nelle graduatorie comunali per l’accesso agli alloggi ERP sono state 18.856, e di queste l’82,3% con esito positivo in termini di accoglimento.

Per il triennio 2020-2022, la Regione Toscana ha destinato 32,4 milioni di euro per interventi di manutenzione, qualificazione, efficientamento energetico e ripristino del patrimonio ERP. Inoltre fino al 2026 il Pnrr destina alla Toscana oltre 93 milioni di euro.

Casa, Spinelli: “Gli effetti più traumatici della pandemia sono stati ammortizzati grazie al blocco degli sfratti e alle misure di sostegno per gli affitti”

“Il 2020 è stato l’anno del Covid ma anche quello della casa. Perché, con i ripetuti lockdown, la dimensione abitativa è diventata ancora più centrale per la condizione di individui e famiglie. mostrando il ruolo che essa può giocare nel riproporre o addirittura amplificare le disuguaglianze sociali”.

Lo ha detto l’assessora regionale alle politiche per la casa Serena Spinelli introducendo il decimo rapporto sulla dimensione abitativa n Toscana redatto dall’Osservatorio Sociale regionale in collaborazione con Anci Toscana e il Settore Politiche Abitative della Regione.

La fotografia statistica, presentata nel corso di un evento online, riguarda un patrimonio residenziale di oltre 2 milioni di immobili che nel corso del 2020, anno cui si riferisce il rapporto, è rimasto pressoché stabile (+0,2%), mentre sono diminuite le compravendite (-8,4%), e soprattutto vi è stato un deciso passo indietro nelle nuove costruzioni (-26,1%).

In un anno faticosissimo per l’economia e il lavoro, e in cui si è estesa la fascia di indigenza (gli individui in condizione di povertà relativa sono passati dal 7,7% del 2019 all’8,5% del 2020), l’emergenza casa è stata però ammortizzata grazie alle varie misure emergenziali messe in atto nel primo periodo della pandemia (blocco degli sfratti, misure di sostegno straordinarie per la locazione) .

“Queste misure – evidenzia Serena Spinelli – hanno impedito che l’emergenza casa assumesse toni drammatici offrendo a tante famiglie un prezioso sostegno per una delle voci di spesa più onerose: l’affitto mensile. Gli effetti dell’epidemia sono tuttavia destinati ad essere molto più duraturi sul fronte delle condizioni socioeconomiche. Perciò occorre continuare ad adoperarsi, non solo per sostenere le famiglie più a rischio, ma anche per un allargamento e una qualificazione del patrimonio abitativo e per un suo sempre miglior inserimento nel tessuto sociale.

Decisive sono, a tal fine, le potenzialità economiche offerte dai Fondi europei, a partire dal Pnrr. In particolare, all’interno del Pnrr, la questione abitativa ha assunto una forte centralità nell’ambito della Missione 5 dedicata all’Inclusione sociale, con il finanziamento di interventi dedicati alla rigenerazione urbana, alla riqualificazione del patrimonio ERP, all’housing sociale. In Toscana sono già disponibili e potranno essere utilizzati di qui al 2026, 93 milioni per la riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica”.