Home Arezzo Edificio con danni strutturali: “lavori non fatti per anni ora sono diventati un’emergenza”

Edificio con danni strutturali: “lavori non fatti per anni ora sono diventati un’emergenza”

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Edificio con danni strutturali: “lavori non fatti per anni ora sono diventati un’emergenza”
via-Eugenio-Montale-n-42

di Stefano Pezzola

Per anni ha regnato il silenzio più assordante, senza curarsi minimamente degli eventuali pericoli a cui potevano esporsi gli inquilini. Poi, d’improvviso, è sopraggiunta un’ordinanza di sgombro che li invita ad abbandonare le loro abitazioni in soli cinque giorni (con destinazione ancora ignota peraltro).

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Questa è la storia di quattro famiglie residenti in una palazzina di case popolari situata in via Eugenio Montale n. 42. In seguito allo stato sempre più indecoroso, oltre che pericolante, delle crepe, sono stati contattati i Vigili del Fuoco affinché prendessero atto della situazione, ma il loro intervento ha purtroppo scatenato una bagarre infinita.

Secondo il loro racconto sarebbero stati invitati ad un trasferimento temporaneo, anche se con tempi non certi, aspetto che li ha gettati nel panico più totale. Infatti, servono tempo ed organizzazione per prepare un trasloco e i residenti non sono affatto disposti a fare tutto in fretta e furia, mandati completamente allo sbaraglio, senza sapere neanche quando e dove saranno destinati.

In 34 anni non è mai stata apportata alcuna miglioria allo stabilimento, come riporta Urzula Kopka nell’intervista, mettendo a repentaglio l’incolumità degli abitanti, perciò risulta alquanto assurdo chiedere a queste persone di lasciare gli appartamenti, con parte dei loro effetti personali dentro, in così poco tempo.

Pertanto, le famiglie chiedono a gran voce un incontro con le Istituzioni per definire un piano di evacuazione sensato, con un’eventuale altra sistemazione consona alle loro esigenze: in breve, un appartamento sicuro, ammobiliato ed igienizzato.

“Troviamo una soluzione insieme. Non siamo dei burattini”, dichiara nell’intervista una delle signore ivi residenti.