Home Arezzo Impianti senza osso: le tecniche di implantologia per un sorriso fisso

Impianti senza osso: le tecniche di implantologia per un sorriso fisso

0
Impianti senza osso: le tecniche di implantologia per un sorriso fisso

“Se non ho più osso sufficiente per posizionare gli impianti dentali, mi devo rassegnare alla dentiera?”

Questa è la domanda che si pongono molte persone a cui mancano uno o più denti e presentano carenza di osso.

La verità è che la protesi mobile, comunemente chiamata dentiera, non è l’unica possibilità per i pazienti con questa condizione clinica.

Sofisticate tecniche di implantologia, nei casi clinicamente idonei, permettono di effettuare riabilitazioni anche quando l’osso residuo è molto ridotto o addirittura assente.

Nel caso dell’arcata superiore è possibile ricorrere agli impianti pterigoidei e agli impianti zigomatici: i primi vengono inseriti nella regione della tuberosità mascellare dietro i molari superiori raggiungendo le lamine ossee dello sfenoide (molto resistenti e che danno stabilità all’impianto), gli impianti zigomatici, invece, vengono ancorati direttamente nell’osso dello zigomo particolarmente indicato per l’osteointegrazione degli impianti dentali poiché non è soggetto alle conseguenze negative dell’età, delle patologie del cavo orale o della mancanza di denti.

Molto spesso, gli impianti pterigoidei e gli impianti zigomatici, vengono utilizzati insieme, offrendo una buona stabilità protesica.

Queste tecniche , oltre ad avere percentuali di successo molto alte (circa il 98%), consentono di evitare gli innesti ossei e di ridurre i tempi del trattamento.

Come in ogni riabilitazione mediante implantologia, anche in questi casi, possono presentarsi delle complicazioni temporanee che possono essere curate con adeguato trattamento terapeutico: sinusite (circa il 5-10 % dei casi) e sensibilità alterata nella zona cutanea dello zigomo (circa il 5% dei casi).

La tecnica “All on 4” che in italiano significa “Tutto su 4”, è invece molto efficace per la riabilitazione della parte inferiore permettendo di ricostruire un’intera arcata dentale tramite l’inserimento di soli quattro impianti endossei che sfruttano al massimo le zone dove il riassorbimento osseo è minore.

Nell’immagine della panoramica sottostante è possibile vedere come il dr. Cesare Paoleschi, chirurgo implantologo esperto di riabilitazioni in casi di grave atrofia, abbia adottato, in un unico intervento chirurgico, tutte le tecniche sopra descritte per riabilitare due arcate dentarie con poco osso.

Un’altra notizia molto interessante è che, nei casi che presentano condizioni cliniche favorevoli, è possibile posizionare la protesi fissa a distanza di 24/48 ore dall’intervento chirurgico.

Questa metodica, che in gergo tecnico si definisce carico immediato, è molto apprezzata dai pazienti che, nel giro di poche ore dall’operazione, possono tornare a sorridere e a mangiare con i denti fissi. E’ importante non dare per scontata la fattibilità del carico immediato, opzione che si valuta dopo l’intervento chirurgico mediante un’apparecchiatura che misura la stabilità dell’impianto.

Il dr. Cesare Paoleschi, laureato in odontoiatria e protesi dentaria ed iscritto all’albo degli odontoiatri di Lucca al nr.3, visita e opera presso il centro odontoiatrico Iris di Arezzo in via Monte Falco 10 (Dir. San. D.ssa A. Lazarescu).

Chiunque sia interessato ad una visita può chiamare il numero 0575.403155 oppure visitare il sito internet. Potrà poi decidere in tutta tranquillità, anche in funzione del preventivo di spesa che ne consegue, se e quando approcciare una terapia implanto protesica volta a ripristinare la funzione e l’estetica della propria bocca.