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La Confcommercio piange la scomparsa del Cav. Faliero Papini

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La Confcommercio piange la scomparsa del Cav. Faliero Papini
Faliero Papini

La Confcommercio aretina esprime profondo cordoglio per la scomparsa del Cav. Faliero Papini, storico imprenditore aretino. Fondatore della Papini Faliero S.P.A nel 1965, società commerciale di  prodotti per l’edilizia, ha speso la sua vita per il lavoro, tanto da ricevere nel 1983 il titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica e nel 1994 quello di Ufficiale.

Impegnato da sempre anche nell’attività sindacale a favore della categoria, è stato nel consiglio e nella Giunta di Confcommercio Arezzo di cui è stato rappresentate anche alla Camera di Commercio. Nel 1975 ha costituito insieme ad altri imprenditori l’ANGAISA, l’associazione dei rivenditori di articoli idro-sanitari, climatizzazione, pavimenti, rivestimenti ed arredo bagno, della quale è stato anche consigliere regionale.

Il 12 ottobre 2009 Faliero Papini è stato insignito a Firenze del “Premio Michelangelo”, il riconoscimento che 50&Più Toscana, la federazione regionale degli over 50 di Confcommercio, riserva agli operatori che si sono particolarmente distinti nella loro attività: un premio importante per lui, ricevuto nel prestigioso Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.

Noto e stimato in città anche per la sua passione per la Giostra del Saracino, Papini, classe 1929, è stato Rettore Onorario del Quartiere di Porta Sant’Andrea e vincitore di 10 lance d’oro in piazza Grande.

“Faliero è stato un grande imprenditore è un grande uomo – commenta la presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini – con il suo impegno e le sue capacità ha dato un contributo enorme all’economia locale: era dotato di ingegno, intuizioni e grande autorevolezza. Arezzo deve essere grata a questo imprenditore, grande figura anche del mondo della Giostra

“Ero molto affezionato a Faliero – aggiunge il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni – ha dato un apporto importante nella fase di riorganizzazione della Confcommercio agli inizi della mia direzione. Fondamentale il suo impegno in Cciaa, agli albori della riforma dei primi anni 90. Era un uomo vecchio stampo, ma modello attualissimo per le generazioni di oggi”.