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La Generazione Z torna a teatro e scopre la nuova drammaturgia

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La Generazione Z torna a teatro e scopre la nuova drammaturgia

Invito a teatro per la generazione Z in quattro appuntamenti autunnali al Teatro Pietro Aretino di Arezzo. Ad aprire il sipario ai giovani spettatori, e a tutti gli interessati, ci penserà Officine della Cultura grazie a “Z Generation meets Theatre”, la rassegna dedicata alle nuove generazioni con uno sguardo rivolto alla drammaturgia contemporanea realizzata con il contributo di Regione Toscana, Comune di Arezzo e Fondazione CR Firenze ed in collaborazione con Rete Teatrale Aretina, RAT Residenze Artistiche Toscane, Fondazione Guido d’Arezzo e Libera Accademia del Teatro.

La rassegna è stata presentata stamani alla presenza del Sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, del Direttore della Fondazione Guido d’Arezzo Lorenzo Cinatti e, per Officine della Cultura, di Massimo Ferri e Luca Roccia Baldini.

«È un’enorme gioia tornare a vedere i teatri pieni e con un pubblico giovane ed entusiasta, così come avvenuto in queste ultime settimane al teatro Petrarca per lo Youth Festival, e lo stesso sono certo, e mi auguro, accadrà per il teatro “Pietro Aretino”, palcoscenico di una rassegna che si preannuncia particolarmente “stimolante” per la “generazione Z” – queste le parole del Sindaco Alessandro Ghinelli. – Abbiamo ormai conferma della vitalità artistica e culturale della nostra Città, e della particolare affezione che, oltre alla musica, viene riservata proprio al teatro: per questo stiamo lavorando per “trasformare” gli spazi del Bicchieraia proprio in una scuola di recitazione».

Massimo Ferri, Presidente di Officine della Cultura, così illustra “Z Generation meets Theatre”: «Il tempo, la memoria, gli stereotipi di genere e i danni di una lettura nozionistica della storia, la Resistenza, gli angeli e i demoni di una generazione “esclusa”, gli under 30. Temi affrontati dagli stessi under 30 con ironia e consapevolezza, senza rinunciare alla ricerca, allo studio, alla scoperta. È questo il nostro impegno per la generazione Z, per dialogare con loro grazie alla forza straordinaria del teatro e all’impegno di chi ha deciso di dedicargli tutte le proprie energie, attrici, attori, maestranze, nonostante le tante difficoltà tecniche ed economiche, come i mesi di pandemia ci hanno insegnato». Impegno che si riflette anche nel costo del biglietto, già economico, con una riduzione speciale per gli under 30.

Appuntamento inaugurale sabato 20 novembre alle ore 21:15 con “L’eco della falena” presentato dal Cantiere Artaud con Sara Bonci e Davide Arena. Scene e regia di Ciro Gallorano. L’eco della falena è una ricerca sul tempo come ricordo, memoria felice dell’infanzia, memoria traumatica, che si fa assenza e mancanza, un tempo che scorre e porta via le persone care, che cura e invecchia il corpo, che trasforma le azioni in abitudine, un tempo che vorremmo possedere con violenza, gestire, ma che scivola dalle mani e si fa spesso paura del futuro in quanto ignoto. Anime in attesa, ispirate alla vita e alle opere di Virginia Woolf, si materializzano in scena svelandoci la loro melanconica natura. “L’eco della falena” è stato realizzato con il sostegno di MiBACT e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”.

Domenica 21 novembre, alle ore 21:15, protagonista della scena sarà Psicopompo Teatro con “Farsi fuori”, un viaggio attraverso gli stereotipi sulla maternità e la difficoltà delle donne di scegliere liberamente. Cosa accadrebbe se oggi piombasse l’Arcangelo Gabriele davanti a una donna di circa 40 anni, una donna emancipata, magari proprio un’artista del contemporaneo? E se la donna in questione dicesse “ci devo pensare”? È quello che accade in “Farsi fuori”, dove l’Arcangelo arriva a interrompere l’inizio dello spettacolo con la sua famosa Annunciazione. In scena Luisa Merloni – che firma anche il testo e la regia – e Marco Quaglia. Voce Alessandra di Lernia. Disegno luci Marco Gaurrera. Scenografie Gianluca Moro.

Lunedì 22 novembre, alle ore 21:15, Marta Cuscunà, artista creativa e versatile, porterà al Pietro Aretino “È bello vivere liberi! – Un progetto di teatro civile per un’attrice, 5 burattini e un pupazzo”, un progetto che la vede interprete oltreché regista e drammaturga. Ispirato alla biografia di Ondina Peteani, Prima Staffetta Partigiana d’Italia Deportata ad Auschwitz N. 81 672, “È bello vivere liberi!” è uno spettacolo per riappropriaci della gioia, delle risate, delle speranze dei partigiani che sono state soffocate dallo sterile nozionismo. È uno spettacolo per riscoprire l’atmosfera vitale e vertiginosa di quel periodo della nostra storia in cui tutto sembrava possibile. Per questo “È bello vivere liberi!” è dedicato a tutti quelli che l’antifascismo l’hanno studiato solo sui libri di scuola, perché anche per loro la Resistenza diventi “festa d’aprile!”. Oggetti di scena di Belinda De Vito. Luci e audio di Marco Rogante. Co-produzione Operaestate Festival Veneto.

Appuntamento conclusivo venerdì 3 dicembre, sempre alle ore 21:15, con la Compagnia Fettarappa Sandri / Guerrieri in “Apocalisse tascabile”, uno spettacolo ideato e scritto da Niccolò Fettarappa Sandri con Niccolò Fettarappa Sandri e Lorenzo Guerrieri e con la collaborazione tecnica e artistica di Cesare Del Beato. Realizzato con il sostegno di Carrozzerie N.o.t. “Apocalisse Tascabile” è un atto unico eroicomico che con stravaganza teologica ricompone l’infelice mosaico di una città decadente e putrefatta, specchio di una defunta condizione umana. Dio compare in un supermercato in periferia di Roma per annunciare la fine del mondo. A prenderlo sul serio c’è solo un giovanotto amorfo e sfibrato, uno “scartato”, da allora fatalmente destinato ad essere il profeta della fine dei tempi. Accompagnato da un angelo dell’Apocalisse, il giovane apostolo si fa strada nell’abisso peccaminoso della città romana, per annunciare ai suoi abitanti la loro imminente fine. Il progetto apocalittico voluto da Dio sembra però fallire: la triste notizia annunciata non sembra affatto scuotere chi già si dedica alla propria quotidiana estinzione.

Sempre venerdì 3 dicembre al Teatro Pietro Aretino, alle ore 10:00, “Apocalisse tascabile” andrà in scena per gli studenti delle Scuole secondarie di secondo grado nella speciale edizione di Z Generation meets Theatre che invita a teatro le scuole del territorio. Gli Istituti e i docenti interessati a prendere parte all’evento con le proprie classi sono invitati a mettersi in contatto con Officine della Cultura.

L’edizione 2021 di Z Generation meet Theatre, oltre agli spettacoli, sarà accompagnata dall’originale laboratorio “Spettattori” proposto in collaborazione con la Libera Accademia del Teatro. Una possibilità di avvicinarsi alla materia teatrale, vestendo i panni dei personaggi, esplorando le parole del testo, pensato anche per chi non ha maturato esperienze teatrali ma ha il desiderio di essere uno spettatore più presente, coinvolto e consapevole. Le iscrizioni al progetto, che prevedono il laboratorio in forma di incontro e la visione degli spettacoli “È bello vivere liberi!” e “Apocalisse tascabile”, sono possibili telefonando ai numeri 3335663928 (Amina) e 3389001799 (Samuele).