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La Via delle Foreste: il 30 e il 31 ottobre l’ultimo evento a contatto con la natura

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La Via delle Foreste: il 30 e il 31 ottobre l’ultimo evento a contatto con la natura

Il 30 e il 31 ottobre, sabato e domenica, alla Mausolea di Partina, incantevole residenza dei monaci camaldolesi fin dal 1500, ora “abitata” dal progetto La Grande Via, è in programma l’ultimo evento previsto per il 2021 del ciclo “La Via delle Foreste”.

Si alterneranno momenti di camminate contemplative e ascolto dell’ “eco” dei boschi a momenti di condivisione dei report scientifici risultanti da questo anno di sperimentazione. Due giorni per conoscere da vicino La Grande Via e sperimentare uno dei suoi progetti più significativi, nato anche dalla necessità, resa urgente dalla pandemia, di prenderci cura di noi stessi e del nostro benessere maturando conoscenze e consapevolezza in un contesto, quello della Mausolea, che ha fatto dell’autorevolezza della fonte scientifica – quella del dottor Berrino e dei medici che con lui qui collaborano, Stefania Piloni, Antonio Frustaglia – la sua principale premessa.

In altre parole si parte dal principio che non è facile cambiare stile di vita in un fine settimana, ma è certamente possibile portarsi a casa migliori strumenti per orientarsi in un ambito come quello della nutrizione e del benessere purtroppo ricco di proposte dettate da mode, false credenze, superficialità spesso assai dannose. Quello che ha fatto emergere la pandemia e che La Mausolea fin dalla sua nascita, nel 2017, trasmette è che la migliore maniera per affrontare la malattia è fare prevenzione e che la prevenzione di ulteriori complicanze o di decorsi sfavorevoli è un ottimo strumento, talvolta decisivo, anche a malattia già insorta. Alla Mausolea si propone un cambio di prospettiva culturale, sul tema della salute, prospettiva nella quale mente e corpo, emozioni e malanni sono strettamente connessi.

La Via delle Foreste nasce da un’idea di Enrica Bortolazzi, giornalista, con la supervisione scientifica dell’epidemiologo Franco Berrino, in collaborazione con il parco nazionale delle Foreste casentinesi. Molteplici ragioni hanno portato La Grande Via, progetto che parte dalla consapevolezza dell’impatto positivo della natura sul benessere dell’individuo, ad avviare questa iniziativa: un luogo immerso nella natura e con una forte eco spirituale, la conoscenza dello shinrin-yoku – la terapia naturale giapponese dell’immersione nella foresta – e i contatti con il Centro di Terapia Forestale dell’isola di Shikoku, avviati durante un viaggio in quella Regione nel 2019. La terapia alla base dello shinrin-yoku prende spunto da un interessante ramo della scienza medica secondo cui trascorrere più tempo nella natura ha alcuni sorprendenti benefici per la salute. In una serie di studi gli scienziati hanno rilevato che quando le persone passano alcune ore in un ambiente più naturale (foreste, parchi e altri luoghi con un grande concentrazione di alberi), respirando profondamente, trovando un contatto con ciò che li circonda vi è un aumento del benessere che si traduce in concentrazioni inferiori di cortisolo, modifica della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna, diminuzione dello stress.

Con la supervisione di guide forestali ed esperti professionisti della nutrizione, del movimento consapevole e della ricerca interiore, i gruppi sono guidati nella via delle foreste tramite un programma di attività fisiche, sensoriali e alimentari: dalle camminate alla contemplazione dei frattali a meditazioni guidate e pasti naturali di cucina macromediterranea.

Il programma sarà inaugurato all’Eremo di Camaldoli il 30 ottobre da Enrica Bortolazzi, co-fondatrice e vicepresidente de La Grande Via, alla quale seguirà un primo trekking fotografico con la guida ambientale Andrea Pellegrini e il fotografo Stefano Fabrizi.

Alle ore 14,30 sarà prevista la conferenza condotta dal dottor Berrino, in dialogo con il dottor Luca Queirolo e la psicologa Adele Carli, in cui verranno esposti i dati scientifici risultanti da una ricerca effettuata su tutti i partecipanti all’esperienza condotta nelle foreste la scorsa estate. Verrà evidenziato come i parametri fisiologici sono stati modificati dall’immersione in foresta, in particolare quelli riguardanti la psicofisiologia dello stress: cortisolo, glicemia, bilanciamento simpatico e parasimpatico e valutazione attraverso appositi POMS (profile of mood states).

Alle 18,30 vi sarà un breve spostamento presso la Mausolea di Soci, sede de La Grande Via, dove Fausto de Stefani terrà un incontro dedicato ai racconti di montagna.

Il 31 ottobre alle 9,00, sempre Fausto de Stefani, condurrà i partecipanti nel cuore delle foreste, dove lungo il percorso, si incontrerà Alessandro Bottacci, direttore del parco nazionale delle Foreste casentinesi, che introdurrà al valore delle foreste vetuste.

Nel pomeriggio, alle ore 14,30 i canti di Sorgente, ispirati ai suoni delle foreste, accompagneranno le narrazioni mistiche dei camaldolesi Padre Umberto Cortoni e Padre Alberto Viscardi, monaci che tramandano sapienze millenarie, che legano la spiritualità al valore della terra e dei suoi frutti.

Alle 16 ci si saluterà con la presentazione del progetto “La foresta in una scatola”: portando a casa un frammento di foresta contribuirai a piantare un albero nel territorio casentinese.

Le giornate saranno accompagnate da piatti di cucina macromediterranea cucinati dalle cuoche della Grande Via e si svolgeranno presso l’Eremo di Camaldoli (Ar), nel parco nazionale Foreste casentinesi e presso Villa La Mausolea di Soci, Bibbiena (Ar). In caso di pioggia gli incontri all’aperto saranno spostati nella Sala Capitolare dell’Eremo di Camaldoli e/o nella Villa La Mausolea di Soci.

Per informazioni rivolgersi al numero 349 4219837 e per il programma dettagliato su  www.laviadelleforeste.it.

La Grande Via è stata fondata dal dott. Franco Berrino, già Direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva dell’Istituto Tumori di Milano, e dalla giornalista Enrica Bortolazzi allo scopo di favorire iniziative volte a promuovere la salute, il benessere e la longevità in salute, prevenire le malattie croniche e l’invecchiamento precoce e aiutare a ristabilire lo stato di salute attraverso la via del cibo e la via della meditazione e la via del movimento. Nasce come un progetto culturale che in pochi anni ha accolto e nutrito centinaia di persone, ha attivato e condiviso una rete di saperi scientifici e percorsi di guarigione che hanno trovato una tale risposta da far nascere oggi l’esigenza di trasformare la struttura in una nuova forma, quella di Fondazione, che allarghi la visione e l’immaginario futuro ad un approccio programmatico più globale. Sarà costituita dai soci fondatori dell’associazione che garantiranno la continuità di intenti, ma allargherà la sua visione a un comitato scientifico di eccellenza che riunirà medici di diverse discipline della medicina occidentale e orientale e monaci provenienti da vari ordini.