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Doposcuola “Zero Spreco”

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Doposcuola “Zero Spreco”
Giacomo Cherici e Piero Iacomoni

Un doposcuola molto divertente, in cui imparare a non sprecare cibo e a cucinare all’insegna della salute, delle buone pratiche e dello stare insieme. La collaborazione tra la Fondazione Monnalisa Onlus e Zero Spreco è iniziata con un progetto speciale, dedicato agli studenti di origine straniera dell’Istituto Comprensivo “IV Novembre” di Arezzo che già partecipano al dopo scuola organizzato in collaborazione con la Fondazione e che hanno preso parte ad un pomeriggio speciale, visitando l’impianto di recupero totale rifiuti di San Zeno.

“Facciamo un doposcuola con 27 ragazzi che io chiamo ‘interculturali’, un’iniziava utile per migliorare l’apprendimento della lingua italiana e i progressi ci sono, e preside e insegnati sono molto soddisfatti. E questo pomeriggio hanno partecipato al cooking e alla visita all’impianto- ha detto Piero Iacomoni, presidente della Fondazione Monnalisa Onlus. “Credo che questa con Zero Spreco sia l’inizio di una nuova collaborazione, ne sarei entusiasta. Non ho mai visto i ragazzi cosi attenti e partecipi”.

“Qui c’è una infrastruttura al servizio dei cittadini che tiene in sicurezza il territorio, una infrastruttura sempre a disposizione di quelle iniziative che fanno conoscere l’impianto alla società civile- ha detto il presidente di Aisa Impianti s.p.a. Giacomo Cherici. Una società civile in formazione, questa è un’ importante iniziativa in questo senso e noi siamo molto felici di essere a fianco della Fondazione Monnalisa”.

Ad attendere i ragazzi, al temine della visita all’impianto, c’erano lo chef Shady e Barbara Lapini, dietista ed esperta di educazione alimentare, insostituibili collaboratori dei progetti educativi di Zero Spreco destinati a bambini e ragazzi.

“Negli scarti a volte ci sono le cose migliori, tipo le fibre e le vitamine, che purtroppo sbucciando gli alimenti possono andare persi- ha detto Barbara Lapini. I bambini non soltanto imparano a cucinare ma lo imparano a fare in maniera economica, ecologica s soprattutto senza buttare via le sostanze che servono”.

“Un’iniziativa favolosa. Questi ragazzi si stanno divertendo molto. Hanno cucinato tutti insieme per preparare un piatto di origine  italiana ma che in realtà unisce tutto il mondo. Giocano con la pasta e con le polpette, e in ogni paese esiste almeno un piatto tipico a base di polpette- spiega chef Shady. Ma la cosa più divertente è che gli abbiamo dato un aperitivo a base di carote e mele. Hanno bevuto il centrifugato, mentre il resto del centrifugato, unito alla carne e al limone, lo hanno utilizzato per cucinare le nostre ‘polpette Ace’”.