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Faltoni (responsabile FABI): “Lo Stato deve farsi carico del sostegno a famiglie e imprese per un periodo più lungo”

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Faltoni (responsabile FABI): “Lo Stato deve farsi carico del sostegno a famiglie e imprese per un periodo più lungo”

Di seguito le dichiarazioni di Fabio Faltoni, responsabile provinciale FABI, sul comportamento adottato dagli istituti bancari nell’ultimo difficile periodo, evidenziando la loro crucialità:

“Da prima della fine dell’anno, la FABI – Federazione Autonoma Bancari Italiani, il più grande sindacato tra i dipendenti di banca, aveva chiesto al Governo di rinnovare le garanzie pubbliche sui prestiti bancari e le moratorie sui mutui, misure queste che erano in scadenza e che rischiavano di mettere sul lastrico 1,2 milioni fra imprese e famiglie.

Purtroppo, vista la complicata situazione economica e l’emergenza pandemica ancora in corso, non basta prorogare i sostegni pubblici fino al 30 di giugno, come prevede la Legge di Bilancio (seppur con misure meno favorevoli), ma lo Stato deve farsi carico del sostegno a famiglie e imprese per un periodo più lungo, in modo da consentire agli operatori economici di reggere i gravi danni della pandemia e di progettare il futuro con serenità, futuro ancora molto incerto; non solo, ma si deve anche evitare in ogni modo il rischio usura, rischio sempre incombente, per chi esce dal circuito bancario.

In meno di due anni dal Decreto Liquidità, al Fondo di Garanzia PMI – Piccole Medie Imprese e Professionisti sono arrivate più di due milioni e mezzo di domande di finanziamenti garantiti dallo Stato, per 222 miliardi di euro; tra questi, 1,1 milioni di domande per 23 miliardi di euro, riguardano solo i prestiti fino a 30mila euro.

Dalle banche della provincia di Arezzo, sono pervenute al Fondo di Garanzia PMI quasi 21.500 domande, per 1,8 miliardi di euro e una media superiore agli 82mila euro; di queste, 8.800 sono state le domande per finanziamenti fino a 30mila euro, per 171 milioni e una media di poco inferiore ai 20mila euro a istanza. A livello regionale, la nostra provincia viene – per numero di finanziamenti richiesti – dopo Firenze e Lucca, quasi al pari di Pisa e superiore a Siena (15.800).

Questi numeri dimostrano la grande vitalità delle circa 155 filiali di banca presenti in provincia di Arezzo, tra i giganti del credito e le banche popolari e cooperative (più di un quarto sul totale delle filiali), e dei loro circa milleottocento dipendenti.

Mai hanno chiuso i battenti, le banche del territorio, nemmeno nei periodi più bui della pandemia, e le lavoratrici e i lavoratori sono stati una sicurezza per tutti i clienti; sia chi dentro le filiali ha garantito sempre il servizio, a rischio della salute e nella difficoltà di operare nel rispetto di tutte le norme, sia chi lavorava da postazioni di ufficio o in Smart Working (più di un quarto, si stima).

Anche questo dimostra che i territori hanno bisogno della presenza fisica delle filiali bancarie, che i clienti hanno bisogno di rapportarsi con operatori altamente qualificati e che conoscono direttamente, che la tecnologia – anche in banca – dev’essere al servizio delle persone e che il rapporto diretto cliente/operatore resta sempre fondamentale, come dimostrano anche i numeri sui finanziamenti garantiti.”