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Fermiamo Putin, fermiamo la guerra

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Fermiamo Putin, fermiamo la guerra

di Laura Privileggi

Il Comitato “Popolo del Valdarno costruttore di pace” ha organizzato un imponente corteo a Matassino frazione di Figline Valdarno. La gente si è riversata nelle strade e in tarda serata nella piazza Marsilio Ficino.

Grande  la partecipazione dei giovani, provenienti  dalle scuole valdarnesi. Gli studenti di lettere del Liceo Scientifico Giorgio Vasari di Figline erano presenti, come sempre, sensibili ed attenti a tutto quello che li circonda in questa nostra società malata che stiamo regalando a loro.  Dalla nota pervenuta dal Comune figlinese leggiamo:

“Duemila i partecipanti alla manifestazione organizzata dal Comitato “Popolo del Valdarno costruttore di pace” nato spontaneamente nei giorni scorsi e al quale hanno aderito oltre 50 Associazioni del territorio, insieme ai Comuni di Castelfranco Piandiscò, Figline e Incisa Valdarno, Reggello e Rignano sull’Arno e con il sostegno della Città Metropolitana di Firenze e della Provincia di Arezzo”.

“Presente la comunità ucraina locale, le associazioni religiose e laiche. I cittadini si sono presentati alle 17.30 in piazza Don Minzoni a Matassino per la partenza di un corteo che ha visto anche la presenza del Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, insieme ai sindaci di Figline e Incisa Valdarno, Castelfranco, Piandiscò, Reggello e Rignano sull’Arno, Giulia Mugnai, Enzo Cacioli, Piero Giunti e Daniele Lorenzini e agli Amministratori locali.  Intorno alle 19 il corteo, accompagnato dalla musica della Sciacchettrà Street Band, è arrivato in piazza Ficino, dove si sono tenuti gli interventi conclusivi prima del saluto con l’esibizione musicale dei Gen Rosso”.

Insomma,  un lungo ponte virtuale partito da Figline Valdarno che si è unito  a tutte le popolazioni e città del mondo per dire no alla violenza, no alla guerra, un forte  segno di solidarietà nei confronti dell’Ucraina. Da sottolineare la presenza di molti anziani in piazza fin dal pomeriggio, persone che hanno già sofferto e conosciuto la guerra con le sue miserie. Tanti ad aspettare il corteo. Particolare la musica dei Gen Rosso, gruppo musicale ed artistico nato nel 1966 all’interno dei Focolarini di Loppiano per volere di Chiara Lubich. Il gruppo ha fatto da colonna sonora ad una piazza spoglia, ferma, in attesa non solo del corteo ma, di un aiuto che tutti attendiamo forse dal cielo, un aiuto che non arriva. La presenza degli studenti di lettere del Liceo scientifico Vasari accompagnati dalla loro insegnante Paola Brembilla, indubbiamente sono stati la cornice della  manifestazione. Giovani preparati alla pace che protestano contro la violenza in assoluto, ragazzi che ripudiano la guerra, una guerra che non appartiene a nessuno di loro.  Hanno “urlato” con la loro presenza composta, quanto individualismo ed egoismo esista dentro alla parola guerra. I giovani hanno bisogno di certezze, dei loro sogni da realizzare, dei loro progetti di vita, progetti a lungo termine che stanno già faticosamente costruendo dopo quasi tre anni di pandemia. Per quanto tempo ancora le nuove generazioni non invecchieranno, deluse, intravedendo incerto o infranto il loro futuro? La loro capacità di mettercela tutta per realizzare un mondo migliore dove andrà a finire, chi la raccoglierà?