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Inaugurata la Chimera alla Stazione di Arezzo: il momento dello scoprimento

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Inaugurata la Chimera alla Stazione di Arezzo: il momento dello scoprimento

Di Andrea Giustini

Alle 10:30 di questa mattina si è svolta di fronte alla Stazione di Arezzo la cerimonia di inaugurazione del nuovo monumento della Chimera. Presidiata dai Fanti e dal vessillo del Comune di Arezzo, accolta dalle note e dai ritmi dei Musici della Giostra, e alla presenza del sindaco Alessandro Ghinelli, dell’assessore Alessandro Casi, della direttrice del Museo Archeologico Maria Gatto, del presidente del Rotary Club Arezzo Oreste Tavanti e infine del presidente della Fondazione Arte&Co.Scienza Massimo Gallorini, la copia più fedele mai realizzata della Chimera conservata a Firenze è stata scoperta e mostrata ai cittadini.

Il sindaco Ghinelli ha voluto ricordare quanto la Chimera sia importante non solo per Arezzo ma anche per la Toscana, poiché Pegaso, il cavallo dell’eroe Bellerofonte, è divenuto simbolo della Regione. «Oggi Arezzo, con la scopertura di questo bellissimo monumento, rappresenta sé stessa e in prospettiva tutta la Toscana. E sarà un monumento, un’opera, che chiunque venga ad Arezzo vedrà appena esce dalla stazione, prima ancora di vedere la città. Veramente, grazie a chi ha reso possibile questo percorso. Ricordo a tutti che la Chimera al Museo Archeologico di Firenze è catalogata con il numero 1: è l’opera più importante del museo fiorentino».

Il sindaco Alessandro Ghinelli

«Finalmente – ha detto Oreste Tavanti – il Rotary vede concretizzarsi un progetto che ha avuto un lungo iter. Quello di stamani è un dono che facciamo alla nostra città. Infatti con il posizionamento della Chimera nella nostra piazza oltre che ammirarne la bellezza si riafferma la potenza e il valore che essa ha sempre rappresentato per la città di Arezzo. Ho avuto il privilegio di fare l’ultima parte di un percorso durato 6 anni».

Oreste Tavanti, presidente di Rotary Club Arezzo

«Abbiamo avuto l’idea di mettere la Chimera qua perché rappresenta il biglietto d’ingresso della città – ha detto Massimo Gallorini – . Il nostro lavoro è stato riportare nella mente di tutti quella che era veramente la Chimera. Per fare questo abbiamo dovuto vincere 4 sfide perché 4, se ci guardiamo con attenzione, sono gli elementi che compongono la Chimera. La Chimera stessa, nella sua completezza, è qualcosa di più che la somma matematica dei 3 animali. La prima sfida è stata una sfida burocratica perché, immaginate, avere i permessi per riprodurre fedelmente e in alta risoluzione tutti i dettagli della Chimera è stata una cosa incredibile. La seconda sfida, organizzativa, per i fondi necessari e qui il Rotary si è impegnato in prima persona, con l’aiuto dei soci e dell’azienda TCA. La terza e quarta sfida: tecnologica e artistica. Noi abbiamo usato delle stampanti fatte da noi, dagli studenti, non quelle da migliaia di euro che fanno già cose egregie. Abbiamo quindi dovuto ridefinire e assemblare circa una ventina di pezzi che componevano la Chimera. Un lavoro veramente di grande attenzione e precisione, controllando anche tutte le immagini scattate: 1500. Abbiamo deciso di fare questa presentazione a giugno, quando la pandemia ha raggiunto i suoi limiti storici. Senza mascherine, possiamo essere tutti qui in piazza a festeggiare, darci la mano. Questo è quello che noi speravamo: che ritrovassimo la nostra unità sotto il simbolo della città».

Massimo Gallorini, presidente della Fondazione Arte&Co.Scienza

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