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Io in Blues: un successo la prima data del tour estivo di Irene Grandi

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Io in Blues: un successo la prima data del tour estivo di Irene Grandi
Foto di Luca Brunetti

di Roberto Fiorini

Irene Grandi ha iniziato il tour estivo “Io in Blues” dal palco dello Stadio di Trestina.
La cantante toscana si è esibita mercoledì 29 giugno accompagnata da una band molto speciale formata da Max Frignani alle chitarre, Piero Spitilli al basso e contrabbasso, Fabrizio Morganti alla batteria e Pippo Guarnera all’hammond.

Un concerto bellissimo, tra canzoni internazionali e italiane di ispirazione blues, da Etta James ad Otis Redding, attraverso Pino Daniele, Lucio Battisti e Mina, soltanto per citarne alcuni, fino ai classici del repertorio di Irene Grandi in un arrangiamento davvero inaspettato in chiave rock-blues.
Un viaggio nella musica degli ultimi cinquanta anni.
Una voce meravigliosa ed unica, stupenda sul palco con la sua energia esuberante, vulcanica ed estrosa, Irene Grandi regala un concerto pieno zeppo di colori e sfumature.
Con la complicità della sua band rivisita classici di Tracy Chapman e Sade, confidando al pubblico che probabilmente quest’ultima è l’artista che l’ha influenzata di piu’ nel suo percorso musicale.

Perché il Blues?
Perché il Blues – ricorda Irene – è la radice, la madre che ti accoglie nelle sue grandi braccia”.
Con oltre 25 anni di carriere e tantissimi successi, Irene Grandi regala al pubblico un sincero atto di amore verso la musica.
“In questo tempo sospeso, difficile, smarrito, ho finalmente ritrovato l’ispirazione tornando alle radici – aggiunge Irene – da sempre il blues mi risuona dentro, mi emoziona e negli anni della mia formazione ha avuto un grande impatto sul mio mondo musicale e la mia voce”.
Nel lungo momento che ci ha tenuto lontani gli uni dagli altri, incerti sul futuro, sconvolti da tanti cambiamenti e rattristati dalla sorte dei più fragili – ancora la poliedrica cantante toscana – ho fatto molta fatica a trovare ispirazione e slancio, finché ho smesso di cercare qualcosa di nuovo e mi sono immersa in qualcosa che conoscevo, che amavo ma che da molto tempo non praticavo più. Ho voluto ricordare da dove vengo e ritornare appunto alle radici, sperando così di ritrovare anche io un maggiore radicamento e una nuova forza di reagire”.
Accettare anche la malinconia di questo lungo periodo drammatico che abbiamo vissuto, ascoltandola e cantandola in blues” conclude.

Irene Grande è partita per un nuovo lungo viaggio, parafrasando il titolo di una sua canzone bellissima, un viaggio magico dall’America a Napoli, attraverso Londra e tante altre città, ripercorrendo i sentieri del blues, ritrovando le radici in un mondo di canzoni che ha da sempre amato e da un ritmo da cui è stata travolta fin da ragazzina.
Mi sono trovata a ripensare al blues, alle mie radici – puntualizza – nell’ambiente dello yoga che frequento si parla sempre di radicamento e mi sono chiesta dove nella mia vita avrei potuto trovarlo, capendo che poteva essere nelle canzoni con cui mi sono formata, il blues, l’r&b. Da bambina cantavo sui dischi di Aretha Franklin, Ray Charles, mi sono innamorata di Sade, dei Blues Brothers: per me quel film è stato una specie di iniziazione. Così abbiamo impostato un live tutto blues per questa estate, sul palco ci divertiamo come matti“.

Irene crede da sempre nell’onestà artistica e si vede e si sente ed in questo momento il blues è la cosa che la entusiasma di più fare, pur rischiando di deludere o disorientare il pubblico.
Sono partita a vent’anni con tantissimi concerti nei club con un repertorio rock blues” ricorda al pubblico umbro.
Partendo da un sentimento vero, il concerto è pura magia ed il pubblico lo percepisce fin dalle prime note.
Sul palco è felicissima.
Completamente immersa nelle canzoni che ha amato da ragazza, che l’hanno formata vocalmente e che l’hanno fatta innamorare follemente della musica e del palcoscenico.
Sicura su quel repertori, a fuoco sulla sua identità musicale originale e coinvolgente.
E’ intensa ed impulsiva, istintiva e meravigliosamente sicura di se.
Magica insomma.
L’alchimia con i suoi musicisti è straordinaria, fatta di sguardi che dicono tutto.
Quello che sono oggi lo devo soprattutto alla folgorazione adolescenziale per i Blues Brothers” ricorda.
Irene canta il blues per esprimere la passione per un dolore, per qualcosa che non c’è.
Quando riesci come ha fatto Irene a prendere il tuo dono e a portarlo fuori, la fortuna ti sorride sempre, e senti che c’è qualcosa che ti spinge, perché anche nei momenti in cui stai per sprofondare puoi attaccarti a una sola piccola idea che ti ritira su.
Affronta questa nuova sfida professionale con coraggio e determinazione e rimane “la nostra ragazza sempre”.

Foto di Luca Brunettiio in io
Irene Grandi
Irene Grandi – Foto di Luca Brunetti
Irene Grandi
Irene Grandi – Foto di Luca Brunetti
Irene Grandi
Irene Grandi – Foto di Luca Brunetti