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“L’Umbria tifa per una Stazione AV a Creti-Farneta”: il commento del Comitato SAVA

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“L’Umbria tifa per una Stazione AV a Creti-Farneta”: il commento del Comitato SAVA
Il presidente Matteo Galli e il segretario Domenico Alberti, durante la consegna delle 5.000 firme a Eugenio Giani

di Andrea Giustini

Giovedì durante una conferenza stampa, in parte avvenuta presso la sede della Camera di Commercio di Arezzo-Siena, e in parte a distanza, si è parlato molto di Stazione Alta Velocità. I presidenti Massimo Guasconi e Giorgio Mencaroni, rispettivamente della Camera aretino-senese e di quella umbra, sono intervenuti per chiedere che finalmente venga realizzata Medio Etruria sulla linea Milano-Salerno, fra Toscana e Umbria. L’incontro, fra divulgazione di numeri, dati e vantaggi del progetto, è stato all’insegna “dell’unità di intenti”. I presidenti non hanno preso ufficialmente posizione sul “dove” la nuova stazione dovrebbe essere costruita, ed hanno anzi dichiarato che spingere adesso per una collocazione piuttosto che un’altra, sarebbe in un certo senso controproducente.

Eppure, la mattina stessa, non hanno tardato ad uscire articoli come questo su La Nazione umbra. Il titolo, “L’Umbria ha scelto la Stazione“, il sottotitolo, “La nostra regione vota Creti-Farneta“, ed anche molte frasi nel testo, in primisè ovvio che l’Umbria tifi affinché la stazione Medio Etruria venga realizzata a Creti-Farneta“, sembrano delineare una situazione “di intenti” un po’ diversa. Pur non essendo virgolettate nel pezzo, ci si chiede se in realtà non siano proprio parole del Presidente Mencaroni, magari enunciate in altre occasioni, o di altre istituzioni.

ArezzoWeb Informa ha voluto sentire il parere del Comitato SAVA (Stazione Alta Velocità Arezzo) su alcune delle parole comparse su quell’articolo, e sulle dichiarazioni dei due presidenti durante la scorsa conferenza stampa. Il segretario Domenico Alberti ha gentilmente risposto ad alcune domande.

Sembra che la Regione Umbria “tifi” per una Stazione AV a Creti-Farneta: in un articolo su La Nazione si dice che “sarebbe un bel colpo per Perugia, tutto il bacino del Trasimeno e per il resto della Regione”, e non è chiaro se siano parole del presidente Mencaroni. Qual è il commento del Comitato SAVA?

«La tifoseria è un comportamento legittimo ma individuale. Se fossero parole sue, direi che un rappresentante di categoria o delle istituzioni dovrebbe agire con più responsabilità e rigore, guardando al bene comune ed approfondendo ogni tema prima di assumere iniziative di bassa lega e scarso spessore interistituzionale. Apparirebbe quasi una presa di posizione a schermo della nostra reiterata richiesta di incontrare il Presidente della Regione Tesei, non ancora avvenuta nonostante la domanda per iscritto risalente al 15 marzo 2022 e le periodiche, costanti, sollecitazioni di riscontro. Anche verbali: non ultima quella dell’ 1 settembre 2022 a Perugia in occasione di una manifestazione pubblica alla quale il Comitato ha partecipato e ha avvicinato il Presidente della Regione Umbria, risultata infastidita della ripetuta, educata e costruttiva richiesta».

Sempre nell’articolo si dice che solo una macro area da quasi 1 mil. e mezzo di abitanti, 200 mila imprese, 600 mila occupati e un giro turistico da 10 mil. di presenze potrebbe convincere il Governo e RFI della “bontà del progetto”. Cosa ha dire il Comitato SAVA sui numeri?

«SAVA è un comitato promotore d’opera pubblica, fondato sul merito tecnico. Le posizioni di quanti sostengono il campanile Farneta/Creti appaiono insostenibili sotto più profili. La geografia e la matematica non sono opinioni e le misure straordinarie di rilancio interregionale vanno localizzate dove effettivamente servono alle diverse aggregazioni territoriali. Non solo ad alcune! Una stazione AV senza lo shift modale ferro-ferro è fuori della contemporaneità ed è esclusa da ogni standard trasportistico ferroviario, il quale resta ancorato a presupposti oggettivi essenziali: impatto ambientale, sostenibilità economico e finanziaria, bacini di utenza, compatibilità con i sistemi ferroviari e viari in essere, raggiungibilità dalle differenti comunità e vallate provinciali».

Si cita anche una soluzione alternativa nel pezzo, ipotizzata dal vice Presidente del consiglio regionale toscano Scaramelli: Saragiolo-Bettolle. Potrebbe essere fattibile?

«Invitiamo il vice presidente Scaramelli a leggere tutte le argomentazioni pubblicate sul portale www.stazioneavarezzo.it»

Infine i due presidenti, assieme, durante l’incontro di giovedì, hanno effettivamente detto che parlare adesso del luogo dove ubicare la stazione è quasi controproducente: “La scelta è di competenza dei tecnici e degli amministratori di Ferrovie dello Stato – è stato dichiarato – che sceglieranno secondo criteri di massima efficienza e redditività”. Anche su questo cosa ha da dire il SAVA?

«SAVA chiede di partecipare al tavolo tecnico essendo un comitato legittimo e legittimato: da oltre cinquemilatrecento pendolari quotidiani ed autorevoli approfondimenti scientifici accreditati presso ogni competente realtà istituzionale».