Home Arezzo Oggi festa del gatto, quell’amico misterioso

Oggi festa del gatto, quell’amico misterioso

0
Oggi festa del gatto, quell’amico misterioso

di Laura Privileggi

17 febbraio festa internazionale del gatto. Si, oggi parliamo proprio di loro: regali, magnetici, misteriosi, i gatti. La Festa del gatto è ormai da anni una giornata dedicata al mondo degli animali con coda e vibrisse, capaci di fare breccia nel cuore di milioni di italiani. Questa festa è legata ad alcune caratteristiche e alle peculiarità dei felini.

Febbraio è infatti il mese dell’acquario, un segno che ha caratteristiche affini a quelle universalmente riconosciute ai gatti. L’Aquario è infatti dominato da Urano, protettore degli spiriti liberi e anti convenzionali.

Collegata alla data della Festa del Gatto anche una questione “numerica”. C’è infatti chi ricorda che il numero romano diciassette (XVII) abbia come anagramma “VIXI”, che in latino significa “ho vissuto”. Ed il gatto, per tradizione, ha a “disposizione” ben sette vite. La scelta del 17 è anche ricollegata a una credenza dei paesi nordici, dove il 17 è un numero che porta buona sorte. Nei secoli l’universo felino ha conquistato poeti, artisti e scienziati.

Da Margherita Hack a Freddie Mercurydal premio per la letteratura Doris Lessing a David Bowie,  senza dimenticare ovviamente Pablo Neruda, Fernanda Pivano e Anna Magnani. Come non parlare della pittrice Leonor Fini surrealista, nata a Buenos Aires nel 1907, da padre argentino e madre triestina. Una personalità eccentrica quella di Leonor, trasgressiva, anticonformista e sensuale come i suoi amici gatti che adorava e che ritraeva con successo.

I gatti, nostri compagni di vita, a Figline Valdarno esiste una colonia felina curata da molti anni da Paola, una volontaria che ha dedicato tutta la sua vita ai nostri amici a quattro zampe. Lei, puntualmente ogni giorno, con pochi aiuti, si reca alle casupole costruite per i mici di strada, pulisce, riempie le ciotole di cibo, si preoccupa di farli sterilizzare. Paola è un esempio di civilà e di amore verso gli animali.

Fortunatamente sono molte le persone che si occupano della cura dei nostri amici a quattro zampe, volontari, associazioni, colonie feline. Ma non basta, c’è una novità, si sta parlando  di applicare il microchip anche ai gatti (nei cani è già noto).

Girovaghi ed esploratori, i gatti non di rado perdono la strada di casa. Il microchip potrebbe essere molto utile. Grazie ad una legge regionale, In Lombardia, è diventato obbligatorio.

Dal mese di gennaio 2020 i gatti di quella regione devono essere muniti di questo utilissimo strumento così, i più girelloni si possono ritrovare alla svelta.

Il microchip (da non confondersi con il GPS) è un trasponder, una piccolissima capsula di vetro delle dimensioni di un chicco di riso (11×2 millimetri) che viene inserita sottocute nella zona tra collo e spalla sinistra, attraverso l’utilizzo di siringhe monouso steriliIndolore (viene inserito senza sedare o addormentare l’animale) e innocuo (se non riceve impulsi non emette alcun tipo di onda), può essere identificato solo per mezzo di un lettore attraverso le onde a radiofrequenza: una sorta di “targa di riconoscimento” dell’animale.

I gatti “microchippati” o no, vanno amati comunque anche se, non si possiede mai un gatto semmai si è ammessi alla sua vita, il che è senz’altro un privilegio.