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“Pane non armi”: Giorgi chiede al Pd una dichiarazione pubblica contro il commercio di armi

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“Pane non armi”: Giorgi chiede al Pd una dichiarazione pubblica contro il commercio di armi
Giuseppe Giorgi

“I tempi della guerra ci richiedono un segno di contraddizione, di discontinuità con il conformismo bellico, per questo è di capitale importanza l’esercizio di una dichiarazione pubblica che il PD deve promuovere contro il COMMERCIO delle ARMI e la loro PRODUZIONE. Tutti gli scenari di guerra sono alimentati da questo traffico immondo che è il traffico di armi.

Ho depositato ufficialmente questa richiesta all’Assemblea territoriale provinciale del PD.

L’aumento della spesa militare italiana è oggi passato da 25 a 38 miliardi di euri annuo – giornalmente da 68 milioni a 104 milioni di euro -. Perché non si segnala che l’imperialismo putiniano è stato sostenuto dalla vendita di armi da parte dell’industria bellica occidentale come ad esempio i Lince di produzione italiana dall’Iveco?

Qualche notizia sul commercio delle ARMI: nei cinque anni che vanno dal 2017 al 2021 la produzione bellica italiana è cresciuta del 16%, più degli USA che sono al 14% e che comunque mantengono la leadership mondiale di commercianti di armi (fonte SIPRI, Istituto di ricerca internazionale sulla pace di Stoccolma). L’Italia è al sesto posto mondiale nell’esportazione delle armi, tallonando Germania e Cina. 

Una breve disamina della relazione commercio delle armi e sistema Italia non può esimersi dal trattare la voce importazione di materiali bellici: nel quinquennio 2017 – 2021 l’Italia ha registrato un aumento d’importazioni del 15% importando principalmente dagli USA per il 72%, dalla Germania per il 17% e Israele per il 5,8%.

Si tratta di fare una operazione di trasparenza e di conoscenza. Due parole, trasparenza e conoscenza che fanno difetto alla comunicazione pubblica italiana, la cui omologazione va contro la PACE, quella fregola bellicista che sembra permeare il governo e la dirigenza del nostro Paese a discapito della PACE e della volontà popolare.

Si segnala il profondo scollamento tra italiani e scelte governative sull’aumento delle spese militari. Tutti i sondaggi segnalano che il 54 % degli Italiani è contro l’innalzamento delle spese militari!

Perché il parlamento vota contro il popolo? 

Il 24 marzo, giornata di San Romero martire ucciso da armi fasciste, Papa Francesco ha detto: “Io mi sono vergognato quando ho letto che un gruppo di Stati  si sono compromessi a spendere il 2%  del Pil per l’acquisto di armi come risposta a questo che sta accadendo, pazzi!”.

Si pone al PD l’esigenza di un confronto corretto. Sulla questione PACE vs GUERRA in Ucraina l’Assemblea Nazionale del partito non è mai stata convocata per fare l’esempio più macroscopico, gli  strumenti esecutivi e operativi del partito non vengono mobilitati per il NEGOZIATO e sulle politiche della PACE valore fondativo del PD. Nel partito ci sono posizione altre, totalmente e parzialmente diverse dal pensiero unico bellicista. 

Ho chiesto all’Assemblea territoriale provinciale del PD, già alla presenza di una prestigiosa figura come l’On. le Paola De Micheli, una dichiarazione pubblica del PD contro la produzione e il commercio delle ARMI. Sono ancora in attesa e ribadisco questa richiesta:

il PD si schieri pubblicamente contro l’osceno COMMERCIO delle ARMI!

Il PD è partito Democratico o come preferisco dire io, Partito della Democrazia.

Ho fondato il PD sul sentiero tracciato da Giorgio La Pira, da don Lorenzo Milani, Aldo Moro (Helsinki), Giovanni XXIII (Pacem in Terris). 

Ci sono valori non negoziabili: la VITA e la PACE.

Ci sono prassi indefettibili: il ripudio del COMMERCIO delle ARMI. 

L’Italia, il PD, si liberino dall’omologazione bellicista e prendano iniziative di PACE. In questi tempi mi domando e vi domando cosa avrebbe detto e fatto Giorgio La Pira contro il COMMERCIO delle ARMI e per la PACE?

In Ucraina, tra resa e guerra, tra vivere in ginocchio e morire in piedi, c’è una terza strada: vivere in piedi, cessare il fuoco, negoziare, trattare, trattare”.