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Si corre la 52ᵃ edizione della Giostra di Simone di Montisi: il programma

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Si corre la 52ᵃ edizione della Giostra di Simone di Montisi: il programma
Federico Mei
La prova generale della 52° edizione della Giostra di Simone di Montisi, frazione di Montalcino, è stata vinta dalla contrada della Torre. Con un totale punti 36 è riuscita a mettere dietro la contrada della Piazza, ferma invece a 24, e Castello e San Martino a 12, che hanno fatto un ulteriore carriera di spareggio vinto dal Castello.

Pertanto questo pomeriggio di domenica 7 agosto l’ordine di partenza della 52° edizione, in programma per le 18:00, sarà:

1° – San Martino

2° – Castello Piazza
3° – Torre

L’evento era ufficialmente iniziato venerdì sera con la presentazione del “Panno” dipinto da Federico Mei che andrà alla contrada vincitrice.

Federico Mei

Il programma della manifestazione:

– Inizio corteo storico alle ore 17:00 lungo il borgo;

– alle 18:00 al campo gara esibizione dei musici di Arezzo , poi la gara bandieratori e tamburini delle quattro contrade;

– Alle 18:00 la Giostra di Simone.

Le Contrade in gara e i protagonisti:

La contrada della Piazza colori bianco verde arancio capitanata da Cesare Biancucci si presenterà il con il cavaliere Alberto Rauco  vincitore edizione 2019.

La contrada del Castello , colori bianco giallo blu , capitanata da Marco Bichi presentrrà il cavaliere Andrea Vernaccini fresco vincitore dell’ultima edizione straordinaria di  luglio 2022.

La contrada di  San Martino ,colori  bianco Rosso blu , capitanata da Federico Ciofi Agnelli con il cavaliere Elia Taverni.

La contrada della Torre, colori bianco Nero rosso, capitanata da Monaci Davidel con il cavaliere Gabriele Innocenti.

Informazioni sulla Giostra:

La Giostra di Simone è un evento culturale che si svolge a Montisi, frazione del comune di Montalcino, in provincia di Siena. Si tratta della rievocazione di una giostra medioevale in cui si scontrano le quattro contrade del paese (Castello, Piazza, San Martino e Torre) e si svolge a metà del pomeriggio della domenica più vicina al 5 agosto. Alla contrada vincitrice si assegna il “Panno”, un gonfalone dipinto con l’immagine della Madonna con Bambino.

La giostra ricorda l’assedio e la distruzione di Montisi alla fine del XIII secolo da parte del conte Simone di Rainuccio Cacciaconti.

Fin dal 1175 erano signori di Montisi sotto la bandiera della Repubblica Senese i Cacciaconti degli Scialenga, provenienti da Asciano. Sul finire del Duecento, il conte Simone di Rainuccio Cacciaconti venne cacciato dal suo territorio e, per riconquistarlo, lo pose sotto assedio con i suoi uomini; ebbe la meglio e mise a ferro e fuoco tutto il paese, devastò i poderi e fece uccidere tutti gli animali. In seguito, non potendo più assumere il governo di un paese che gli era avverso, visto il lungo assedio e la sua devastazione, dovette rifugiarsi a Siena, dove morì nel 1295 lasciando tutti i suoi terreni allo Spedale di Santa Maria della Scala, che nel paese costruì una sua grancia.

Sulla giostra si hanno notizie certe già in documenti del XVIII secolo: veniva corsa all’interno del paese, lungo l’attuale via Umberto I, ed è stata celebrata non regolarmente fino alla seconda guerra mondiale. Nel 1972[2] nasce l’idea di rievocare l’evento per ridare lustro al paese e per coinvolgere i pochi giovani che vi erano rimasti.

La gara si svolge  in  un campo posto all’inizio del paese .Al centro del campo di gara viene posto il “Buratto”, detto anche “Saracino”, effigie di Simone di Rainuccio Cacciaconti. Il “Buratto” è realizzato in legno e rivestito da un’armatura in ferro ed è posto sopra un palo circolare in maniera tale che possa girare su sé stesso. Dalla mano destra pendono due palline in gesso bianco collegate a due fili; sulla spalla sinistra, invece, vi è la campanella, un tondino il cui diametro interno misura di 5,5 cm,[5] di 1,5 cm maggiore rispetto a quello della punta della lancia del cavaliere.

Sul braccio sinistro, invece, vi è un bersaglio costituito da una tavola quadrata con un foglio con cerchi concentrici. La gara si compone di cinque “carriere” (cinque turni) in cui il cavaliere di ogni contrada ha il compito totalizzare il maggior numero di punti infilando la lancia nella campanella andando al galoppo. Ciò consegna alla contrada 10 punti. Colpendo il bersaglio, a seconda della distanza dal centro, si possono totalizzare da 10 a 0 punti. Se il cavaliere manca gli obiettivi oppure è colpito dalle due palle che pendono dal braccio destro, allora la carriera è dichiarata nulla. Vince la contrada che totalizza più punti.