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Si fermi la guerra in Ucraina e parta un vero processo di Pace

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Si fermi la guerra in Ucraina e parta un vero processo di Pace

Cgil, Cisl, Uil, Arci, Acli, Anpi, Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG), Emmaus, Chimera Arcobaleno Arcigay e  Federazione degli Studenti condannano in modo fermo l’azione militare iniziata la scorsa notte in Ucraina da parte della Federazione Russa. Ancora una volta si sceglie la follia della guerra, i cui impatti più devastanti ricadranno sui civili e le popolazioni inermi, per colpa di sete di potere, di rivendicazioni nazionaliste, di interessi particolari soprattutto legati al profitto armato. Esprimiamo la massima solidarietà alle popolazioni coinvolte e sosteniamo tutti gli sforzi della società civile pacifista in Ucraina e Russia per arrivare ad una cessazione immediata delle ostilità e poi intraprendere una strada di vera Pace e riconciliazione.

Alle Istituzioni internazionali, in particolare all’Italia e all’Unione Europea, chiediamo di:

  • Prodigarsi per una cessazione degli scontri con tutti i mezzi della diplomazia e della pressione internazionale, con principi di neutralità attiva ed evitando qualsiasi pensiero di avventure militari insensate
  • Chiedere alla Russia il ritiro delle proprie forze militari da tutto il territorio ucraino e la revoca immediata del riconoscimento dell’indipendenza delle Repubbliche del Donbass
  • Attivarsi per garantire un passaggio sicuro alle agenzie internazionali e alle organizzazioni non governative al fine di garantire assistenza umanitaria alla popolazione coinvolta dal conflitto
  • Chiedere il riconoscimento da parte dell’Ucraina dell’autonomia del Donbass prevista dagli accordi di Minsk ma mai attuata, il rispetto della popolazione russofona, la cessazione dei bombardamenti in Donbass, lo scioglimento delle milizie di matrice nazista
  • Una volta arrivati al cessate il fuoco prodigarsi per una conseguente de-escalation della crisi nel pieno rispetto del diritto internazionale, affidando alle Nazioni Unite il compito di gestire e risolvere i conflitti tra Stati con gli strumenti della diplomazia, del dialogo, della cooperazione, del diritto internazionale
  • Cessare qualsiasi tipo di ingerenza indebita nella vita interna dell’Ucraina
  • Favorire l’avvio di trattative per un sistema di reciproca sicurezza che garantisca sia l’UE che la Federazione Russa.

Una volta cessati gli scontri la soluzione per una vera strada di Pace non potrà comunque essere il militarismo, ma dovrà partire dal coinvolgimento democratico e da scelte forti di demilitarizzazione e disarmo.

Per questo invitiamo tutta la cittadinanza aretina, le forze sociali, economiche e politiche a partecipare al presidio per la pace che abbiamo organizzato per domani, sabato 26 febbraio, alle ore 12 di fronte al Palazzo della Prefettura di Arezzo.

Invitiamo tutti i cittadine e le cittadine a venire con la bandiera della pace. 

Per adesioni, scrivi a [email protected]

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