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Società Storica Aretina: martedì 8 marzo la prima conferenza dedicata a Giuseppe Giusti

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Società Storica Aretina: martedì 8 marzo la prima conferenza dedicata a Giuseppe Giusti
Alessandro Garofoli

Sarà dedicata a Giuseppe Giusti, vescovo di Arezzo nella seconda metà dell’Ottocento, la prima conferenza del nuovo ciclo di incontri organizzati dalla Società storica aretina.

A parlarne sarà martedì 8 marzo, alle ore 17,30, all’Auditorium Ducci di via Cesalpino, Alessandro Garofoli. L’evento si attua con la collaborazione della Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro e il patrocinio del Comune di Arezzo.

L’intento dell’iniziativa, replicata per la quarta volta sempre con la curatela di Luca Berti, è quello di approfondire la conoscenza delle principali figure di vescovi alternatesi sulla cattedra di san Donato nell’arco di una storia quasi bimillenaria. Figure ecclesiastiche che hanno sempre avuto un forte peso nella vita religiosa e culturale della comunità e in alcuni periodi anche in quella sociale e politica.

Giuseppe Giusti, vescovo di Arezzo dal 1867 al 1891, era nato a Pisa nel 1814. Fa parte della nutrita schiera di monsignori che hanno retto la diocesi aretina, fra Settecento e Novecento, avendo avuto i natali nella Toscana centro-settentrionale. Fu nominato vescovo da Pio IX il 22 febbraio 1867 ed entrò a pieno titolo ad Arezzo il 20 maggio. Si scrisse di lui che “aveva nel parlare parola di padre semplice e sobria, carattere coscienzioso, inesausta carità” e che era una “figura ascetica e rifuggente da ogni fasto”.

Giuseppe Giusti

Con i paramenti vescovili ebbe a soffrire. La prima ansia, condivisa con i successori, derivava dal seminario. La legge 7 luglio 1866, che soppresse più enti ecclesiastici incamerandone i beni, dette un duro colpo all’organizzazione della Chiesa postunitaria. Il seminario restò senza finanziamenti, vicino allo sfacelo. Era grave anche il diradarsi delle fila dei chierici e la povertà della Chiesa locale.

Per conoscere da vicino gli amministrati, Giusti compì visite pastorali nella diocesi, ma non raggiunse tutte le parrocchie, preferendo inviare suoi emissari. Dopo ventiquattro anni di governo pastorale, chiese di rinunciare alla carica, ma la Santa Sede non accolse del tutto il desiderio e lo nominò amministratore apostolico. Il vescovo Giusti morì il 30 marzo 1897 a Firenze. Nel 1929 la sua salma fu posta nel sepolcreto voluto da monsignor Mignone sotto la Cappella della Madonna del Conforto.

Laureato in Scienze politiche a Firenze e dottore di ricerca in Scienze giuridiche storiche e sociali all’Università di Siena, presso la quale ha lavorato, Alessandro Garofoli si occupa della Storia politico-sociale dall’Unità, con metodologia multidisciplinare e critica storica. È autore di oltre 170 pubblicazioni, fra le quali alcune monografie, e svolge attività d’insegnamento e di divulgazione storica.

Nel 1997 fece parte del ristretto gruppo degli ideatori della Società storica aretina e siede nel comitato editoriale della rivista “Notizie di Storia” Aderisce a numerose associazioni culturali e scientifiche, nazionali e internazionali, ed ha ricevuto premi nazionali e internazionali per la narrativa.

Il ciclo continuerà il 22 marzo con la conferenza di Serena Nocentini sulla galleria con i ritratti dei vescovi aretini dell’Archivio diocesano. Il terzo appuntamento è in calendario il 29 marzo, quando Riccardo Neri parlerà di Benedetto Falconcini, vescovo dal 1704 al 1724. L’ultima conferenza è in programma il 5 aprile e sarà tenuta da Jean Pierre Delumeau, che illustrerà la figura del vescovo Costantino vissuto nell’XI secolo.

Le iniziative della Società storica aretina, tutte in programma al martedì pomeriggio alla stessa ora, sono ad ingresso libero e gratuito, con dibattito finale aperto a tutti e si svolgono nel pieno rispetto della normativa anti-Covid.