di Andrea Giustini
Come comportarsi nel caso di incontro ravvicinato con un lupo? I recenti e molteplici avvistamenti in provincia di Arezzo, da Rigutino a Pieve al Toppo, e soprattutto gli attacchi ad animali domestici come da allevamento, l’ultimo e forse più impressionante avvenuto venerdì scorso al Parco di Lignano, fanno sorgere questa domanda.
Per informare adeguatamente i cittadini e pure per tranquillizzarli ArezzoWeb Informa si è rivolto al dott. Luca Mattioli, responsabile organizzativo entro il Settore faunistico venatorio della Regione Toscana per il territorio aretino, nonché membro della così detta “task force lupo” regionale: un gruppo di esperti nato per raccogliere segnalazioni, ascoltare le persone ed attivare risposte ai problemi che possono crearsi, soprattutto per gli allevatori di animali.
«Quando si vive in un’area dove il lupo è arrivato da poco e non ci si aspettava nemmeno che succedesse, possono sorgere timori e paure. La conoscenza di buone pratiche di base è quindi fondamentale: sia per tranquillizzarci che per iniziare a comprendere la complessità di questi fenomeni», ha spiegato Mattioli.
Vi sono più situazioni in cui possiamo incorrere incontrando un lupo: i suggerimenti ed i comportamenti da tenere naturalmente variano a seconda di quella dove ci troviamo.
1. Se avvistiamo un lupo: spesso in questo caso l’animale è a notevole distanza e non sappiamo se ci ha percepito a sua volta. La raccomandazione è di mantenere la calma e allontanarsi nel modo meno vistoso e rumoroso possibile: movimenti e gesti possono incuriosire l’animale. E’ sconsigliato fermarsi da qualche parte o anche avvicinarsi ad esso per fare foto o video.
2. Se il lupo ci ha percepito: le situazioni possibili sono due. O l’animale, dopo essersi fermato per qualche momento, scappa impaurito, oppure rimane a fissarci.
«Quando un lupo si ferma a guardarci senza una reazione di paura – ha spiegato Mattioli -, il consiglio è di cercare noi di indurgliela: facendo rumore, agitando le braccia in modo da sembrare di stazza maggiore, e anche urlando se necessario. Ci si può anche dotare di strumenti specifici, come una scacciacani o simili».
Perché può succedere che il lupo selvatico rimanga a fissarci?
«Poiché per il periodo di protezione che ha avuto dagli anni ’70, il lupo oggi ha meno paura dell’uomo. La paura invece è bene che continui ad averla. Sapere che l’uomo produce suoni o comportamenti che gli appaiono pericolosi, lo induce a mantenere un atteggiamento di timore e a mantenersi a distanza».
3. Se il lupo si avvicina o ha comportamenti minacciosi: significa che qualcosa lo ha incuriosito e che non ha paura di noi. Il consiglio naturalmente è come nella situazione precedente: rinnovare la paura dell’uomo nell’animale facendo rumore. E’ importante allo stesso tempo allontanarsi però, seguendo attentamente i movimenti del lupo e non dandogli mai le spalle.
«Con comportamento minaccioso si intende già solo un approccio spontaneo del lupo a meno di 30 metri dall’uomo, senza avere un motivo. Bisogna evitare di farsi prendere dal panico e scappare. Meglio stare fermi e confrontare l’animale, cercare noi di spaventarlo. Se i nostri tentativi fossero vani e il lupo addirittura ringhiasse, vanno informate prontamente le autorità che si è in una situazione potenzialmente rischiosa».
In giro si legge che se il lupo ci vede, si avvicina o anche ringhia, bisogna evitare di guardarlo negli occhi. E’ un altro consiglio da tenere a mente?
«In realtà il guardare l’animale negli occhi ha un effetto molto relativo. E’ qualcosa che magari riguarda maggiormente il comportamento dei cani. Quando un lupo approccia spontaneamente verso di noi poi, mettiamo da una ventina di metri, è difficile che si renda conto che lo stiamo guardando negli occhi».
In tutti i casi, sia di semplice avvistamento che di contatto con un lupo o attacco, è necessario segnalarlo alla Regione: chiamando la “task force lupo”, al 366 6817138, o inviandogli un messaggio whatsapp. E’ inoltre possibile scrivere all’email [email protected].