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Il M5S Arezzo sul Comitato Emergenza Lupo: “Nato per informare o spaventare i cittadini?”

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Il M5S Arezzo sul Comitato Emergenza Lupo: “Nato per informare o spaventare i cittadini?”

La nota del Movimento 5 Stelle di Arezzo, dal titolo “Attenti al lupo, o no?“:

«Sono mesi che leggiamo, in alcuni media locali e nei social, articoli e post che a nostro avviso fomentano una campagna di  disinformazione e odio verso il lupo, animale particolarmente protetto dalla legge nazionale italiana e da convenzioni europee. 

Nessuno nega che la specie si possa essere moltiplicata e che segua il proprio istinto di predatore. E’ assurdo quindi pubblicare a ripetizione sanguinose foto di pecore o mufloni predati. Sarebbe certamente più utile dare indicazioni agli allevatori su come proteggere il proprio bestiame. 

Metodi efficaci ci sono da decenni: ad esempio i cani pastore, appositamente addestrati, e il ricovero notturno degli ovini in adeguate e robuste recinzioni. Sono provvedimenti che ovviamente hanno un costo ma, uguali o maggiori, sono spese che devono affrontare anche altre categorie di operatori economici, ad esempio quelle attività che devono acquistare casseforti o sofisticati sistemi di allarme per non essere derubati. 

Inoltre, la Regione Toscana risarcisce al 100% i danni causati da predazione, dopo aver ricevuto il verbale della ASL.

Quindi il problema ha varie soluzioni.  

Abbiamo partecipato alla riunione del neo comitato “Emergenza lupo” a Rigutino lo scorso 27 gennaio. Ci siamo ben presto accorti che il messaggio che veniva dato era, secondo noi, unidirezionale, atto solo a creare allarme e ad aumentare il timore nei partecipanti. Quando una mite esperta del gruppo “Foreste Foreste” del Trentino ha preso la parola per cercare di rassicurare la gente sull’inutilità di temere personalmente il lupo, è stata interrotta con la giustificazione che in quella sede non si sarebbe parlato bene del lupo. 

Ci siamo chiesti quindi se questo comitato sia davvero “spontaneo”, se sia nato per informare correttamente e scientificamente le comunità locali e per poi trovare e mettere in atto delle soluzioni sensate, oppure solo per instillare paura nei cittadini e pilotare l’opinione pubblica in favore di “qualcuno” che non vede l’ora di poter fucilare un autentico animale selvatico per mero piacere personale».